Reggio Calabria. Dalle prime ore della mattinata odierna, personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro, al termine di una complessa attività investigativa, coordinata dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, in esecuzione di sentenza (proc. pen.1311/12 RGNR DDA-nr.1321/12 RG GIP DDA e nr.932/13 R. Sent.) emessa all’esito di giudizio abbreviato, ha eseguito la confisca di beni immobili, società e ditte individuali riconducibili ad esponenti della cosca Lo Giudice per un valore complessivo di 5 milioni di euro.
Nello specifico trattasi:
- della ditta Co.Pla.Sud s.a.s. con sede in Reggio Calabria alla Via Benassai nr.4/B ed oggetto sociale il “commercio di prodotti congelati e surgelati di carne e pesce”;
- di un magazzino ubicato in Via Enotria nr.3 ed intestato alla Co.Pla.Sud;
- della ditta individuale Ingral.Sud, con sede in Reggio Calabria alla Via XXV Luglio 1943 n. 78 ed oggetto sociale il “commercio all’ingrosso non specializzato di prodotti alimentari, di uova, latte, latticini, ed altro”;
- di un terreno ed annesso immobile sito in Reggio Calabria alla Via Vecchio Cimitero s.n.c. frazione Gallina intestato a OMISSIS PER OBLIO, nata a Reggio Calabria il OMISSIS PER OBLIO, moglie di OMISSIS PER OBLIO;
- della ditta individuale OMISSIS PER OBLIO, con sede in Reggio Calabria alla Via Clearco n. 25 insegna “Bar Onda d’Oro” ed oggetto sociale “la somministrazione di alimenti e bevande”.
All’esito della sentenza, emessa il 28 novembre scorso, i fratelli Domenico e Giovanni Lo Giudice, fratelli del presunto capo cosca Antonino, sono stati condannati alla pena di 10 anni di reclusione per il delitto di associazione mafiosa ed all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, invece i coniugi OMISSIS PER OBLIO e OMISSIS PER OBLIO, anch’essi accusati di essere organici al medesimo sodalizio criminale, sono stati condannati alla pena di anni 3 di reclusione per il delitto di intestazione fittizia del Bar “Onda d’Oro” ed all’interdizione di anni 5 dai pubblici uffici, tutti indistintamente beneficiando della diminuente conseguente alla scelta del rito procedurale, nonché, a pena espiata, tutti saranno sottoposti alla misura di sicurezza della libertà vigilata e del divieto di soggiorno nella Provincia di Reggio Calabria per anni tre.
Il provvedimento è la conseguenza della propedeutica ordinanza di custodia cautelare (nr.1311/12 RGNR DDA -nr.1321/12 RGIP DDA -nr.88/12 R.O.C.C.), emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale DDA, a conclusione di un’articolata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile ed eseguita in data 14 aprile 2012, all’esito della quale vennero tratti in arresto 9 soggetti, tutti presunti appartenenti alla cosca dei Lo Giudice, ritenuti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso ed intestazione fittizia di beni.
Nel corso dell’attività investigativa sono state individuate diverse attività commerciali (CO.PLA.SUD S.A.S., D.I. INGR.AL.SUD, D.I. OMISSIS PER OBLIO; D.I. OMISSIS PER OBLIO) di fatto gestite da Giovanni Lo Giudice, da Domenico Lo Giudice e da OMISSIS PER OBLIO, ma formalmente intestate a terzi soggetti, compiacenti prestanome dei tre presunti esponenti apicali della cosca Lo Giudice; ugualmente, ulteriori accertamenti hanno consentito di individuare diversi immobili negli anni recenti intestati formalmente a queste persone giuridiche (un deposito in via Benassai n. 2/B, un magazzino in via Enotria n. 3, edificio e terreno in via Vecchio Cimitero s.n.c. Frazione Gallina), di fatto appartenenti a Giovanni Lo Giudice e Domenico Lo Giudice: in linea con un modus procedendi costantemente attuato dai componenti della consorteria finalizzato ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.