Reggio Calabria. “Dietro il mio trasferimento non vedo alcuna macchinazione”: è quanto ha dichiarato il prefetto Vittorio Piscitelli durante la conferenza stampa con la quale si è congedato da Reggio Calabria. “Noi prefetti siamo a disposizione del governo, andiamo dove il governo ci manda – ha detto – capita così, i tempi non vengono concordati. C’è chi tratta, chi baratta, ma tali comportamenti sono propri di chi appartiene a ristrette cerchie e non alla stragrande maggioranza dei prefetti. I servitori dello Stato vanno dove gli viene ordinato”.
Per l’ormai ex prefetto di Reggio Calabria, che dalla prossima settimana sarà sostituito da Claudio Sammartino, il suo trasferimento non ha nulla a che fare con la richiesta di proroga dello scioglimento del Comune attualmente allo studio al Viminale – “che la questione venga seguita da un prefetto o un altro non rileva” – ma si tratta di un normale avvicendamento che “porterà disagi personali che derivano dalla necessità di trasferire a Roma una casa, una famiglia, ma non professionali”. Del resto lo stesso Piscitelli, per quel che ne sappiamo noi, aveva chiesto, dopo Reggio Calabria, di poter fare ritorno nella città eterna, magari immaginava un incarico diverso dal commissario straordinario del governo per il fenomeno delle persone scomparse. Un posto che, al di là dei soggettivi punti di vista, porta un aumento di stipendio, e un ufficio in via Cavour a Roma.
Quello a cui è stato destinato – ha sottolineato lo stesso Piscitelli – “è un incarico di tutto rispetto, viene definito di categoria di super A”. Tuttavia è con una certa dose di amarezza che l’ormai ex prefetto sembra prendere commiato da Reggio e dai reggini. “Ho avuto il privilegio di rappresentare lo Stato nel momento in cui lo Stato ha deciso di fare la sua parte. Spero che questo possa succedere anche in futuro, ma di questo ne sono certo perché lascio persone valide”.
A loro, insieme al nuovo prefetto Claudio Sammartino e alle istituzioni che saranno chiamate in causa, toccherà portare avanti i tre progetti per il rilancio di Reggio città che “avevo promesso – ha affermato Piscitelli – e lascio “in eredità”. E sono tre le iniziative, elaborate con il supporto di un comitato scientifico, che a detta di Piscitelli potrebbero diventare un futuro volano si sviluppo per la città: la candidatura di Reggio a capitale italiana della cultura, sfruttando il percorso immaginato e bocciato per l’omologo ruolo europeo, l’inserimento dell’area dello Stretto nel patrimonio Unesco e l’istituzione di un parco della letteratura della Fata Morgana da convertire in “distretto culturale in cui inserire il Museo della Magna Grecia”. “Qui non servono fabbriche – ha evidenziato Piscitelli – servono programmi che mettano al centro le immense risorse storiche, artistiche e culturali che questa terra ha”. Ed è su questa strada che per l’ex prefetto di Reggio, la città deve costruite la propria rinascita “Lascio una città in inizio di ripresa e che spero che, insieme ai suoi Bronzi, possa rialzarsi.”
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