Reggio Calabria. “Questa sentenza è un punto di partenza, ci ha dato quella mera giustizia che ci aspettavamo”. A dirlo è Alfonso Scutellà, il padre del piccolo Flavio. In proprio e per conto dell’Associazione nazionale “I Nostri Angeli” onlus, in qualità di presidente, domenica pomeriggio al Bar’t Alfonso Scutellà ha tenuto una conferenza stampa, all’indomani della sentenza emessa dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, che nella notte a cavallo tra venerdì e sabato ha emesso la sentenza che conferma in pieno le sentenze di condanna per tutti i medici degli Ospedali di Polistena e Reggio rimasti coinvolti nella vicenda che ha portato alla morte del piccolo Flavio Scutellà, avvenuta dopo una banale caduta all’oratorio di Oppido Mamertina.
“Vorremmo – ha detto ancora Alfonso Scutellà – una Calabria migliore, vorremmo che quando un cittadino entra in Ospedale trovi dei medici, vorremmo che le cose cambiassero, ma il cambiamento dev’essere condiviso tra amministrazioni e cittadini stessi, che devono pretendere il diritto alla salute. Non possiamo andare a Roma e Bologna per curarci, quando in Calabria abbiamo ottimi medici che vanno valorizzati”. “Questa storia – ha concluso Scutellà – mi ha lasciato dentro un amaro in bocca terribile, tutte le famiglie che hanno subito una tragedia sono allo sbaraglio. Purtroppo speravamo che qualcosa fosse cambiato in questi anni ma ci ritroviamo ad avere gli stessi imputati in più procedimenti, sta a significare che l’onda di cambiamento auspicata non si è ancora attuata: ossa il licenziamento di questi medici che si sono macchiati di queste colpe”.
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