Reggio Calabria. Si è svolta questa mattina la prima prova degli esami di maturità dell’anno 2014. Lo scritto del tema di italiano ha difatti segnato l’avvio delle prove per i circa 500 mila studenti che quest’anno affolleranno i banchi delle loro rispettive scuole.
Anche per quest’anno, dunque, per l’inizio della prova d’esame si è resa necessaria la lettura dei codici d’accesso alle tracce così come avviene dal 2012. A comunicare il secondo codice per l’avvio degli scritti è stata, direttamente dagli studi del TG1, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che ha rivolto il consueto “in bocca al lupo” come augurio alle migliaia di studenti chiamati a sostenere l’esame. Studenti che già dalle prime ore della mattinata hanno iniziato ad arrivare con i volti ancora assonnati presso i loro istituti scolastici di appartenenza. Molti di loro sono arrivati in solitudine per riflettere su ciò che li aspettava, altri invece in gruppo per confrontarsi sul da farsi una volta entrati nelle aule. Intanto fuori dalle scuole iniziava a salire il vociare dei commenti, che ha fato inizio ad una confusa miscela verbale “scarica tensione” tra toni di voce differenti l’uno dall’altro.
Prima della prova d’italiano davanti alle scuole
Al liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” i cancelli sono aperti da un po’, ma nessuno si affretta a varcarli. Si aspetta l’ora fatidica della convocazione guardandosi negli occhi, interrogandosi sulle possibili tracce degli argomenti che li vedrà impegnati, riflettendo sul grado di preparazione acquisita. C’è chi invece se ne sta seduto su una panchina, come Domenico, lontano dalla confusione ma solo per evitare di prendere colpi sul braccio operato di recente dimostrandosi fiducioso e sicuro sulla riuscita dell’esame: “Nella sfortuna dell’episodio sono stato fortunato perché oggi posso svolgere gli esami”. Qualcuno, per non sfatare una tradizione che resiste da decenni, ha scelto di portarsi dietro un “piccolo aiuto” da congiungere a ciò che si è studiato. Un “sospettoso” giro di vita poco più largo del solito scopre sotto la maglietta, rigorosamente di colore scuro: la classica “cartucciera”, un serie di piccoli cilindri numerati cuciti su stoffa (simile a quella usata dai cacciatori) in cui prendono posto arrotolati svariati temi svolti.
Poco distante i ragazzi del liceo classico “Tommaso Campanella” affollano i marciapiedi in gruppi in attesa anch’essi della tanto attesa chiamata. Paolo, insieme a Marco ed Emanuele, dice: “Stanotte ho riposato tranquillamente. Bisogna stare sereni, non serve a nulla agitarsi”. Dello stesso avviso sono Marco ed Emanuele che, pensando già al momento della pausa, sorridenti tengono in mano un coppetto di carta con dentro appetitosi panini e pizze.
Situazione differente invece all’istituto “Raffaele Piria” dove numerosi studenti risultano già accalcati sulle rampe di accesso al portone pronti sicuramente a correre per conquistarsi “un posto non in prima fila” dove poter muoversi senza essere bersagliati dagli sguardi dei professori. Poco distante dalla fila Veronica dice: “E’ normale che ci sia l’ansia che, anche se tenuta controllata, esiste. La paura sarà forse per domani, per la seconda prova. Cercheremo di affrontarla ugualmente con serenità”. Vicino alla sua compagna di classe Veronica, Santo, un ragazzo simpaticissimo, tiene allegro il morale dei suoi compagni di avventura scherzando e dicendo: “Sono rilassato, stanotte ho dormito bene. Preoccuparsi rende ancora più difficile concentrarsi”.
La nuova esperienza che ha visto interessati migliaia di ragazzi è terminata da poco tra ansie da “primo giorno” e sorrisi di circostanza. Momenti di vita incancellabili che appartengono già al passato che verranno per sempre conservati e rivissuti come ricordi per un futuro ancora tutto da vivere che li vedrà, già da domani, ancora protagonisti della loro straordinaria esistenza.
Guglielmo Rizzica