Brancaleone (Reggio Calabria). L’incendio, probabilmente di natura dolosa, della moto Honda Hornet del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Brancaleone, Maresciallo Rocco Bruccoleri, non ha lasciato indifferente la popolazione, una comunità laboriosa che ha sempre rigettato con fermezza ogni forma di violenza. A riprova che il vile gesto non è passato inosservato bastano i commenti di sdegno che si registrano nei bar o sui marciapiedi della cittadina jonica reggina in segno di solidarietà del giovane maresciallo la cui sola colpa è quella di svolgere fino in fondo il suo dovere in mezzo a tante criticità e problemi di ogni genere.
A riprova che la gente di Brancaleone si schiera sempre dalla parte della legalità basta ricordare l’atteggiamento e la disponibilità con le forze dell’ordine in occasione dell’efferato omicidio perpetrato ai danni di una donna di nazionalità ucraina avvenuto nel mese di settembre scorso che, collaborando attivamente, ha avuto un ruolo importante per assicurare alla giustizia il brutale omicida.
Anche se allo stato attuale non si conoscono le motivazioni che hanno spinto l’attentatore o gli attentatori ad attuare il loro piano criminale c’è da rilevare che si tratta, al di là di rancori personali o di servizio nei confronti del militare, di un duro attacco all’Arma dei Carabinieri, ad un uomo delle istituzioni il cui compito è quello di far osservare la legge e la legalità nel territorio di sua competenza. Per questi motivi, la Pro Loco di Brancaleone, tramite il suo giovane e dinamico presidente Carmen Verduci, sempre presente nel territorio, ha lanciato, attraverso Facebook, il suo messaggio di solidarietà al Maresciallo Bruccoleri condannando con sdegno e fermezza il vile gesto che serve solo a proiettare all’esterno, in senso negativo, l’immagine di una cittadina a chiara vocazione turistica.
Per avere un’idea del ruolo fondamentale che svolge da oltre 200 anni di vita basta ricordare che l’Arma dei Carabinieri ha accompagnato con la sua presenza vigile e rassicurante generazioni di italiani, vivendo da protagonista tutti gli eventi storici affrontando i momenti più difficili e drammatici, seguendo percorsi di fedeltà alle istituzioni e di servizio alla collettività, ispirato a valori quali onestà, impegno sociale e civile, senso del dovere, scrivendo pagine di eroismo(per tutti è sufficiente ricordare il sacrificio del carabiniere Salvo D’Acquisto) e di incondizionata dedizione al bene comune. In questo percorso lungo 200 anni ha fatto nascere un profondo ed indissolubile legame fra le Stazioni dell’Arma dei Carabinieri e le città italiane, anche le più piccole, mantenuto salvo e vivo dallo svolgimento di funzioni di rassicurazione sociale e difesa ravvicinata dei cittadini, che per questo considerano i carabinieri un vero e proprio patrimonio delle comunità in cui operano. Sulla base di tali motivazioni, ecco perché la comunità di Brancaleone ha inteso condannare il vile gesto nei confronti del Comandante della Stazione dei Carabinieri.
Agostino Belcastro