Rosarno (Reggio Calabria). Nel fine settimana i militari dell’Arma della Compagnia di Gioia Tauro, diretta dal capitano Francesco Cinnirella, sono stati impegnati in una operazione di servizio nella municipalità di Rosarno che si è conclusa con l’arresto, su ordinanza di applicazione di misura coercitiva, emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi, Giulio De Gregorio, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Domenico Cappelleri, di due uomini ritenuti presunti responsabili di riciclaggio di autovettura provento di furto in concorso e di resistenza a pubblico ufficiale.
I carabinieri della Stazione di Melicucco infatti sono riusciti a ricostruire, con certosina pazienza, ciò che avevano appurato lo scorso 2 marzo 2015, allorquando, allertati da alcuni cittadini della Contrada Crofila di Rosarno avevano rinvenuto in quelle campagne una autovettura completamente smontata e dopo uno speditivo appiattamento erano riusciti a bloccare un individuo poiché il complice era riuscito a sottrarsi all’alt intimato dai Carabinieri (reato di resistenza a pubblico ufficiale) dandosi a precipitosa fuga.
I due individui, rintracciati durante il week end, sono zio e nipote appartenenti alla comunità degli zingari, ovvero Maurizio Amato di 40 anni e Armando Bevilacqua di 26 anni. Amato al termine degli adempimenti di rito è stato condotto presso la casa circondariale di Palmi “F. Salsone” mentre Bevilacqua è stato posto ai domiciliari.
Sempre i Carabinieri della Stazione di Melicucco qualche giorno addietro, proprio per arginare l’odioso fenomeno dei furti di autoveicoli, avevano tratto in arresto su ordinanza di custodia cautelare sia Rosario Caminiti di 34 anni sia Francesco Amato di 46 anni, con l’accusa di essersi impossessati di una moto ape.
Nel volgere di pochi giorni quindi i Carabinieri di Melicucco e la Procura di Palmi si sono dati particolarmente da fare per contrastare un’emergenza che suscita sempre di più l’indignazione della popolazione in un momento di così grave congiuntura economica.