Crotone. Nella serata di ieri i Carabinieri della Stazione di Crotone, guidati dal Maresciallo Ordinario Nazzareno Leonardis, hanno posto sotto sequestro un appartamento in pieno centro di Crotone, adibito stabilmente a casa di appuntamenti.
Con l’operazione di ieri si è aggiunto quindi un altro tassello al più vasto progetto di sicurezza del Comando Compagnia di Crotone teso a debellare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione indoor: il sequestro di ieri si somma a quelli avvenuti nei giorni scorsi, con le medesime modalità, per appartamenti dislocati in via Pastificio, piazza Mantegna e via San Francesco.
Questa volta l’attenzione dei militari si è concentrata su un annuncio notato sul web nel quale sedicenti ragazze orientali si dichiaravano molto disponibili ad incontrare – solo- italiani in un appartamento nella centralissima via Roma della città pitagorica. Interpolando questo dato con alcune segnalazioni fatte ai Carabinieri di quartieri presenti in zona, negli ultimi giorni è stato messo in atto un discreto dispositivo di osservazione che ha portato i militari in poco tempo ad avere certezza sull’immobile adibito ad alcova: un primo piano di un palazzo elegante tra negozi ed uffici di professionisti.
A differenza di quanto scoperto nella precedente operazione, questa volta all’interno della casa vi erano due prostitute cinesi e non sudamericane; i Carabinieri hanno escusso in qualità di testimoni alcuni clienti ( la media è stata calcolata in 5/6 clienti al giorno, quasi tutti di pomeriggio) che hanno – loro malgrado- confermato la presenza di due “ signorine” asiatiche all’interno della casa pronte a soddisfare le esigenze dei clienti previo corrispettivo di una cifra dai 30 ai 70 euro.
Dalle informazioni testimoniali si è inoltre appreso che la casa era “ aperta” da alcuni mesi con un graduale ricambio di ragazze allorché veniva a scemare la domanda, o meglio il gradimento, dei clienti.
Una volta cristallizzata la situazione, alle ore 20.00 in corrispondenza della chiusura dei negozi circostanti, i militari hanno effettuato il blitz e perquisito il sito ove sono stati ritrovati oltre al “necessario” per l’esercizio del meretricio, circa 400 euro ritenuti provento dell’attività e quindi posti sotto sequestro, numerosi block notes dove venivano riportate alcune frasi in lingua italiana “funzionali” alla professionale con a lato la traduzione in cinese; le due donne, 36 enne e e 42enne, sono state condotte in Caserma ed a causa delle reticenza nel fornire informazioni e nello rispondere alle domande degli investigatori sono state denunciate in stato di libertà per favoreggiamento personale. Una terza donna cinese, non presente al momento dell’irruzione, è stata segnalata alla Procura per sfruttamento della prostituzione.
Anche in questa circostanza adesso il lavoro degli investigatori si concentrerà sulla eventuale presenza di una organizzazione che gestisca a livello operativo e logistico l’attività di prostituzione in città, la quale a seguito dei ripetuti blitz dell’Arma si è ridotta, per la modalità indoor, dell’80 %.
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