La Calabria è da sempre stata terra oggetto di eventi climatici avversi, a volte drammatici.
Fenomeni naturali come le piene delle fiumare, frane, erosioni insieme a l’abbandono delle terre, incuria del sistema idraulico-forestale, disboscamento, incendi boschivi e tecniche agronomiche inadeguate hanno ulteriormente messo in serio pericolo la popolazione accentuando il problema del dissesto idrogeologico.
Andando a ritroso nel tempo però insieme alle calamità climatiche avverse al territorio si è anche accompagnato un sistema fatto di Leggi Speciali e di provvedimenti che avrebbero dovuto definitivamente arginare il fenomeno del dissesto e messo in sicurezza il territorio.
Gli eventi catastrofici dopo l’Unità d’Italia quelli specialmente del triennio 1869-1871 furono di tale violenza che misero seriamente tutto il territorio Calabrese in ginocchio e ci vollero anni e anni per ristabilire, non solo il sistema montano-collinare-costiero ma tutto l’intero tessuto sociale già enormemente flagellato da l’analfabetismo e dalla nascita di un nuovo sistema di governo che già da allora sembrava avere abbandonato la parte sua geografica più debole e bisognosa di attenzioni, la Calabria appunto.
I primi interventi da parte dello Stato in aiuto alla Regione vennero subito dopo l’ultima alluvione del 1906 e con una legge ad hoc quella del 26 giugno 1906.n. 255 si presero urgenti “Provvedimenti in favore della Calabria”.
Ma non molto lontano nel tempo, era il 21 ottobre 1953, sulla Provincia di Reggio Calabria e di Catanzaro si abbatté un vero e proprio nubifragio, un diluvio che durò ben nove giorni con pioggia incessante e ripetuti rovesci temporaleschi con piogge torrenziali tali da sommergere interi paesi ed addirittura a cancellarne del tutto alcuni come fu il caso di Africo (adesso Africo nuovo).
Fu approvata a tal proposito una legge per le zone colpite dalle recenti alluvioni in Calabri,a era la Legge n. 938 del 27 dicembre 1953 con cui vennero messe in campo risorse a favore dei territori e delle popolazioni colpite dal nubifragio pari a 3,5 miliardi di lire nel 1954 ed a questi si aggiunsero ulteriori 13,5 miliardi di lire nel 1955.
In quegli anni il Governo approvò una legge inerente il “sistema idraulico forestale dei corsi d’acqua e dei bacini montani, unitamente alla stabilità delle pendici ed alla bonifica montana e valliva” era la Legge 26 novembre 1955 n. 1177 così definita “Legge Speciale Calabria”.
La Legge prevedeva tra l’altro la “realizzazione di opere per la difesa degli abitati esistenti dal pericolo di alluvioni e frane”.
Questa Legge era stata concepita per essere estesa nell’arco degli anni che vanno dal 1955 al 1967 e furono stanziati finanziamenti per un importo pari a 204 miliardi di lire e c’è da aggiungere che con la successiva legge 10 luglio 1962 n. 890 sono stati aggiunti altri 50 miliardi di lire.
Ma allo scadere dei dodici anni, poco, anzi pochissimo era stato realizzato tanto che con legge 28 marzo 1968, n. 437 “Provvedimenti straordinari per la Calabria” vennero stanziato a favore della nostra regione ben 345 miliardi di lire fino al 1980.
Se tiriamo un poco le somme in totale per la nostra regione dal 1955 al 1980 sono stati stanziati ben 600 miliardi delle vecchie lire e le opere realmente eseguite sono state pari a 63,5 miliardi, ossia solo il 10% del Capitale investito.
A oggi (2015) nuove alluvioni hanno seriamente messo in ginocchio un territorio, una economia, una popolazione e si parla ancora di investimenti a favore delle zone colpite da calamità naturali.
Gli errori della classe politica regionale di allora ancora pesano sulle nostre genti ed hanno lasciato un’intera popolazione (è proprio il caso di dirlo) alla deriva…
Oggi non vi è più la lira ma l’euro, e nulla sembra essere cambiato se non il vecchio conio, speriamo solo che con il “Masterplan” da 100 miliardi di euro da impiegare nell’arco di tempo che va dal 2016 al 2023 “Patti per lo sviluppo” allo scadere di questi non si debba ulteriormente impiegare fondi a favore di…
Antonio Paolillo