Reggio Calabria. «Se siete qua stasera, così tanti, è perché voi come noi vi siete rotti le palle». Queste le parole gridate al megafono con cui il sindaco Giuseppe Falcomatà ha esordito questa sera alla manifestazione indetta in via Salita Zerbi seconda traversa, davanti al deposito incendiato la scorsa notte, di proprietà dell’imprenditore Tiberio Bentivoglio, titolare della sanitaria Sant’Elia. Falcomatà ha chiesto ai cittadini di non stare affacciati alle finestre o nascosti. «Dobbiamo attivamente aiutare chi, come Tiberio, combatte i mali affari. Se ci saranno 100 attentati, ci saranno 101 ricostruzioni». Il sindaco ha concluso il suo breve ma significativo discorso gridando più volte il nome di Tiberio.
Proprio lui il grande assente al bagno di folla e solidarietà organizzato in suo onore, Tiberio Bentivoglio non ha partecipato alla manifestazione, dopo essere stato sentito alla riunione in Prefettura di oggi pomeriggio, l’imprenditore ancora provato per quanto accaduto ieri notte, non si è sentito bene e non se l’è sentita di tornare in via Salita Zerbi, ma ha mandato un messaggio che è stato letto dal rappresentante di Libera, Mimmo Nasone, presente insieme a don Ennio Stamile. Bentivoglio ha fatto sapere che non si arrende e che giorno 15 marzo riaprirà la sua attività nel negozio sul lungomare di Reggio Calabria, un locale confiscato alla mafia accanto al bar Matteotti. Con i soldi che sono stati raccolti stasera, circa 2700 euro, si provvederà a pagare la sanatoria di una struttura abusiva di quel bene.
Angela Comperatore