Reggio Calabria. Si è celebrata oggi a Reggio Calabria la giornata antimafia della Gerbera Gialla, la manifestazione organizzata dall’associazione Riferimenti di Adriana Musella. Stamattina alle ore 9,00 è partito da Piazza Duomo il corteo di un gruppetto di studenti che ha raggiunto la Questura per un flash mob a sostegno delle forze dell’ordine. Poi alle 10 è iniziata la manifestazione presso la Scuola allievi Carabinieri, alla presenza del presidente del Senato Piero Grasso. Più tardi presso la sede di Riferimenti è stata scoperta una lapide dedicata a tutte le vittime di mafia.
L’intervento del presidente del Senato Piero Grasso:
Quella che dobbiamo ancora vincere è la battaglia dell’impegno, della trasparenza, della cultura. E per poter vincere questa battaglia abbiamo bisogno di alcune cose, un’imprenditoria sana, una politica pulita, un’informazione libera, cittadini onesti e consapevoli. Per contrastare la mafia, la politica innanzitutto deve fare una scelta di campo chiara e inequivocabile, contro la corruzione, l’economia sommersa, il riciclaggio, i capitali illeciti, l’evasione fiscale, i delitti societari.
L’aspetto e motivo più preoccupante messo in luce da diverse indagini di tutta Italia deriva dal consolidamento di un’area che coinvolge insieme a mafiosi e criminali, imprenditori, professionisti, amministratori pubblici e talvolta anche politici. Complesse reti di relazioni inizialmente inquinate da intimidazioni e violenze, che poi lasciano il posto alla convenienza, alla collusione, alla corruzione, al favoritismo e più in generale alla coincidenza e fusione di interessi. I mafiosi, i criminali si inseriscono tra la sfera dell’economia e quella della politica offrendo alle imprese e a pezzi delle istituzioni quei servizi che esse richiedono. E si determina così una saldatura garantita proprio dalla corruttela, dal perseguimento del profitto ad ogni costo, dal disprezzo della cosa pubblica e per l’interesse generale, attraverso appalti e commesse pubbliche, concessioni, acquisizioni di imprese. La corruzione, sopratutto in periodi di crisi economica come quella attuale, non può che sottrarre risorse alla spesa sociale, al welfare, accentuando così le diseguaglianze, le povertà. Con una impeccabile sintesi, Papa Francesco mesi fa ha detto “chi paga la corruzione?”. La paga il povero, la pagano gli ospedali senza medicine, gli ammalati che non hanno cure, i bambini senza educazione. I dati sulle condanne per i reati dei colletti bianchi, corruzione, peculato, riciclaggio, falso in bilancio, dimostrano che il rischio di responsabilità penale è infinitamente più basso di quello legato ai delitti commessi dalla criminalità comune o organizzata.
La prescrizione
[quote align=”center” color=”#999999″]Questo perché la prescrizione accompagna placidamente i processi per quei reati, fino ad una fine prematura. Non dimentichiamo che questa situazione è stata consapevolmente cagionata dalla politica tramite una legge che nel 2005 ha in un sol colpo dimezzato i tempi della prescrizione, senza preoccuparsi di adeguare le norme processuali al fine di dimezzare allo stesso tempo i tempi dei processi. E oggi siamo a centinaia di migliaia di processi prescritti. Vediamo dai dati del 2014 che ci sono oltre centoventimila processi prescritti. Quando ero giovane magistrato io a ogni processo che si prescriveva si iniziava un’azione disciplinare nei confronti di un magistrato. Oggi non è più possibile perché i tempi sono talmente dilatati che non si può dare la responsabilità a singoli magistrati. Oggi notiamo che i tempi dei processi consentono una prescrizione che opera addirittura nella fase delle indagini prima del rinvio a giudizio, poi nella fase del primo grado e infine nell’appello. Sono dei colli di bottiglia che comunque non consentono al processo di arrivare a conclusione. Sono questi i veri problemi da risolvere.[/quote]
Le stragi di maggio
[quote align=”center” color=”#999999″]Questa manifestazione è dedicata a tutti morti nelle stragi di maggio. Perché nella storia della nostra democrazia maggio è il più crudele dei mesi. Più tardi andremo a scoprire una targa in loro memoria. Gennaro Musella era una persona perbene. I suoi progetti imprenditoriali, quelli di trasformare Bagnara in una nuova Positano, si infransero contro la violenza dei clan. Al dolore della sua famiglia si aggiunge di anno in anno quello di una comunità che desidera ancora conoscere la verità su quell’orribile delitto e che pretende sia fatta giustizia.[/quote]
L’omicidio degli appuntati Fava e Garofalo
[quote align=”center” color=”#999999″]Questa Scuola è dedicata a due giovani carabinieri, Antonino Fava e Vincenzo Garofalo. Il 18 gennaio del 94, una settimana prima della progettata strage dell’Olimpico a Roma, mentre stavano effettuando un pattugliamento di routine ebbero un conflitto a fuoco. Da una macchina partirono decine di colpi e in pochi fatali istanti quella brutale esecuzione privò per sempre quattro bambini dei loro padri. Dopo molti anni le rivelazioni di un collaboratore di giustizia hanno fatto riaprire le indagini sul loro omicidio e anche per loro siamo in attesa di quelle verità che non smetteremo mai di cercare sulle tante, troppe vicende rimaste oscure nella storia del Paese. [/quote]
I complimenti ai Carabinieri per la cattura del latitante
[quote align=”center” color=”#999999″]Da ex magistrato che proprio con tanti carabinieri, poliziotti, finanzieri, ha condiviso successi esaltanti e delusioni a volte dolorose, e ancor più da presidente del Senato, desidero esprimere agli appartenenti alle forze dell’ordine un pensiero colmo di gratitudine e di orgoglio, anche a nome di tutte le persone di questo Paese. Anche oggi in questa terra si è registrato un successo per i carabinieri che hanno arrestato un latitante pericoloso, condannato a 22 anni, uno dei Morabito. Ancora una volta dobbiamo la nostra gratitudine e il nostro orgoglio a chi in questa terra così difficile continua a perseguire i principi e i valori della legalità e della giustizia.[/quote]
Mafia e politica: le liste elettorali
[quote align=”center” color=”#999999″]Quello delle liste – ha risposto alle domande dei cronisti sulla difficoltà in Calabria a chiudere le liste in alcuni comuni – è un problema importante per la politica, in ogni caso poi ci sarà il problema dei cittadini, di coloro che vanno a votare, per riconoscere meglio di chiunque altro chi fa parte delle liste e a chi da il proprio consenso. L’antimafia deve fare quello che ha sempre fatto, operare sul piano dell’impegno, della cultura, della trasparenza, proprio perché noi abbiamo speranza attraverso questi giovani, creare una nuova classe dirigente che rifugga dalla violenza, dalle prepotenze, dalle infiltrazioni nelle amministrazioni pubbliche. [/quote]