Reggio Calabria. Fra i destinatari di fermo di indiziato di delitto dell’Operazione “Spazio di Libertà” figura Francesco Antonio Crea, considerato dagli inquirenti l’esperto della cosca Crea nell’utilizzare i sistemi elettronici atti a disinnescare i dispositivi d’intercettazione ambientale. Egli, sempre secondo l’accusa, gestiva la latitanza di Giuseppe Crea e Giuseppe Ferraro adoperando ogni tipo di accortezza, secondo modalità operative (disturbatori di frequenze, bonifiche delle auto, spegnimento dei telefoni cellulari per non essere localizzato, l’appartarsi in campagna a parlare via radio in modo da non essere visto) collaudate nel tempo ed interfacciandosi continuamente con gli altri sodali operanti nello stesso settore d’attività della cosca, in primis il figlio Mario Luciano, Girolamo Facchineri e Achille Rocco Scutellà, tutti destinatari di fermo nell’operazione odierna.