Reggio Calabria. E’ davvero rammaricante dover affermare “ve lo avevamo detto!”. E ve lo abbiamo anche dimostrato in tutti i modi: questo Sindaco e la sua amministrazione sono i più scarsi della storia della politica reggina. Avere affidato la città di Reggio Calabria al Sindaco Falcomatà è stato come affidare la guida della Questura al neo-poliziotto appena uscito dal centro di addestramento reclute o la guida dell’Ospedale all’ultimo degli OSS (Assistenti degli infermieri). Una tragedia che pagheremo per i prossimi cinquant’anni ed un sottosviluppo che non recupereremo forse mai più. Apprendiamo in data odierna che Reggio Calabria è stata bocciata dal Governo Gentiloni per i progetti relativi alla riqualificazione urbana, arrivando ultima. Ultimo Comune tra i Comuni, ultima Città Metropolitana tra le Città Metropolitane: svaniscono così 58 milioni di euro (40 per la città metropolitana, 18 per il comune).
Giuseppe Falcomatà, figlio predestinato di Italo Falcomatà (come lo ha definito un noto giornalista de Il Sole 24 ore premiato dalla Fondazione Falcomatà) è un ragazzo in possesso di un grande cognome e niente più. La primavera tanto attesa, sempre secondo lo stesso giornalista premiato, non rispecchia altro che un “un territorio dove il deficit di igiene urbana non è emergenza ma spesso quotidianità, la disoccupazione è a livelli record e obbliga i giovani a fuggire, i servizi pubblici sono scadenti e (ri)affidati ai soliti noti, imposte e tasse sono alle stelle, le sofferenze bancarie al top con una stretta creditizia che alimenta ancor più il ricorso all’usura, l’economia è assistita, vessata dalle estorsioni e affidata alle pensioni dei nonni che fanno da paracadute sociale a figli e nipoti senza lavoro, la sanità è al centro di continui scandali, la politica continua a vivere di clientes, le associazioni civili sono pochissima cosa e la raffinata regia dei sistemi criminali alimenta la cappa onnipotente della mano mafiosa”.
Nessuna esperienza amministrativa, nessun patrimonio di conoscenza portato in dote alla città, bensì, solo un cognome autorevole. Predestinato solo di etichetta ma senza arte e né parte. Possono un gruppo di amici di apericena governare una città difficile e complessa come Reggio Calabria? Può un gruppo di giovani professionisti alle prime armi, totalizzanti nel loro insieme un reddito inferiore a 20 euro all’anno, guidare la nostra città? Ventisette mesi di disastri e di immobilismo assoluto condito da una buona dose di selfie e video propagandistici per depistare la verità. I cittadini però hanno iniziato a capire che il problema è serio, molto serio e sono, anzi, siamo ad un passo dal perdere totalmente la speranza. Falcomatà sprofonda all’ultimo posto nonostante in tanto vantato “Governo amico della Città”, “Renzi e Del Rio assessori aggiunti” che sono, ahimè, gli slogan propagandistici più famosi di questa triste amministrazione. Purtroppo l’incapacità si paga a caro prezzo e insieme a questi ultimi 58 milioni di euro si aggiunge la distruzione totale e definitiva dell’Aeroporto dello Stretto diventato lo zerbino di Lamezia con il placet di Falcomatà che obbedisce senza alcuna discussione al suo padrone Renzi nella speranza di potere lasciare presto la Città in direzione Roma Paradiso. Chiedo per la seconda volta al Ministro degli Interni On. Minniti, attualmente e senza alcun dubbio, l’uomo più autorevole del PD reggino, di mandare al più presto un tutore o un accompagnatore al giovane Sindaco prima che sia troppo tardi!
Massimo Ripepi
Consigliere Comunale RC (FdI-AN)