Reggio Calabria. Reggio e Messina condividono una storia comune, dalle due sponde dello Stretto, nel cuore del Mar Mediterraneo, al confine tra due faglie terrestri da cui hanno avuto origine terremoti disastrosi per le due città marittime. Una svolta al destino comune delle due sorelle gemelle è stata segnata dalla nascita del Regno d’Italia, il 17 marzo 1860. Con la fine del Regno delle Due Sicilie, Messina perse il privilegio borbonico di essere un Porto Franco, esente dal pagamento dei dazi doganali. Il brusco passaggio al liberalismo economico cavouriano ne provocò il crollo economico. La vecchia borghesia commerciale, in decadenza, elesse Giuseppe Mazzini alla Camera dei Deputati, il 25 febbraio 1866, nel collegio di Messina. Ma questa elezione suscitò numerose polemiche, a Firenze, allora Capitale, per la sollevata ineleggibilità di Mazzini.
Il popolo italiano protestò in sostegno della sua elezione, che fu convalidata dalla Giunta del Regno, anche per le pressioni del Movimento repubblicano. A questo periodo affascinante e strategico della storia d’Italia è dedicata la conferenza “Quando Messina perse il Porto Franco ed elesse nel 1866 Giuseppe Mazzini suo deputato”, dello storico Pasquale Amato, docente all’Università per Stranieri “D. Alighieri” di Reggio Calabria e componente del Comitato scientifico del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, che promuove l’incontro in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria nella sala conferenze del MArRC, mercoledi 31 gennaio 2018, alle ore 17.30. Aprirà l’incontro il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, con la presidente del Cis, Loreley Rosita Borruto.
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