Roma. Il Protocollo si propone di fornire una rete di supporto educativa, psicologica, scolastica, economica e lavorativa ai minori nei contesti di criminalità organizzata della provincia di Reggio Calabria e ai nuclei familiari che desiderino affrancarsi dalle logiche criminali della ‘ndrangheta.
Al tavolo il Dipartimento Pari Opportunità, l’associazione Libera, il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, la Procura della Repubblica per i minorenni di Reggio Calabria, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria e la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo.
E’ stato siglato oggi un protocollo d’intesa che unisce il Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Tribunale per i minorenni, la Procura per i minorenni e la Procura distrettuale di Reggio Calabria, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e l’associazione Libera nella lotta alla criminalità organizzata.
L’intesa, siglata presso la Direzione nazionale antimafia dalla Sottosegretaria Maria Elena Boschi, che ha la delega alle Pari opportunità, dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, dal presidente del Tribunale di Reggio Calabria Roberto Di Bella, dal Procuratore del tribunale dei minorenni di Reggio Calabria Giuseppina Latella, dal Procuratore del tribunale di Reggio Calabria Calogero Gaetano Paci e dal Presidente dell’Associazione Libera Don Luigi Ciotti, è frutto di un percorso attivato dal Dipartimento in Calabria di concerto con il tribunale, le scuole e le associazioni antiviolenza del territorio.
Partendo dall’episodio di Melito Porto Salvo e dal corteo contro la violenza organizzato a Reggio Calabria ad ottobre del 2016 fino ad arrivare alla restituzione del campo sportivo alla comunità di San Luca, l’azione del Dipartimento Pari Opportunità è stata quella di creare una rete di sostegno tra giurisdizione, mondo associazionistico e governo che potesse permettere di tutelare e assicurare una concreta alternativa di vita ai soggetti minorenni provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata o che siano vittime della violenza mafiosa.
L’azione prevista dal protocollo, sostenuta fortemente anche dalla Conferenza Episcopale Italiana con la presenza del Segretario Generale, Monsignor Nunzio Galantino, prevede l’attivazione di un sistema di interventi (educativi, psicologici, logistici, scolastici, economici e lavorativi) nei contesti di criminalità organizzata della provincia di Reggio Calabria, rivolti alle donne, ai minori e ai nuclei familiari destinatari di provvedimenti giudiziari del tribunale per i minorenni di Reggio Calabria con l’obiettivo di garantire concrete alternative di vita.
Nella foto in alto, da sinistra: don Ciotti, Monsignor Galantino, Boschi, Cafiero De Raho, Di Bella, Latella, Paci
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