San Ferdinando (Reggio Calabria). E’ in atto a San Ferdinando lo sciopero, indetto per oggi dall’Unione sindacale di base, dei braccianti nella Piana di Gioia Tauro, dopo l’omicidio di Soumaila Sacko, il migrante maliano di 29 anni ucciso da una delle fucilate che hanno ferito altri due migranti. Sulle cause dell’omicidio stanno ancora indagato i Carabinieri, sembrerebbe che i tre stessero asportando delle lamiere per la baraccopoli di San Ferdinando, dove ieri notte sono stati incendiati copertoni e rifiuti di ogni sorta.
Dopo l’incendio del 27 gennaio scorso che distrusse 200 baracche e in cui restò uccisa carbonizzata una donna, Becky Moses, la Prefettura ha allestito una nuova e più confortevole tendopoli ma ancora centinaia di migranti vivono nella vecchia baraccopoli e rifiutano di trasferirsi nella nuova.
Molte le analogie con la situazione che diede vita alla “rivolta di Rosarno” nel 2010. Anche allora il cerino che accese la miccia della rivolta dei braccianti della baraccopoli fu un atto di violenza ai danni degli immigrati: due di loro furono presi a sprangate, e altri due furono vittime di una sparatoria a Laureana di Borrello.
Stamattina vi sono un centinaio di immigrati che manifestano fuori dalla tendopoli, esponendo un pannello di cartone con la foto del loro compagno ucciso.
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