Nei giorni scorsi, a conclusione di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, la Squadra Mobile reggina- Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” – ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale nei confronti di due cittadini di etnia Rom (nelle foto), stanziali in città, Damiano Vincenzo Bevilacqua classe 1982 e di Domenico Bevilacqua classe 1977, indagati per diversi furti in appartamento aggravati e per detenzione e porto illegale di fucili.
È stata seguita anche la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria emessa a carico di Francesco Maurizio Romano, classe 1969, titolare di un negozio “compro oro” cittadino, indagato per ricettazione.
I provvedimenti eseguiti scaturiscono da una complessa attività di indagine svolta dagli investigatori della Squadra Mobile sotto le direttive del procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dei sostituti procuratori Gianluca Gelso e Giovanni Gullo – finalizzata al contrasto dei delitti di natura predatoria.
Le attività di indagine – condotte tra il 2016 ed il 2017 anche mediante servizi di intercettazione telefonica ed ambientale – hanno consentito di acclarare la presunta responsabilità del Damiano Vincenzo Bevilacqua e del Domenico Bevilacqua in ordine ad almeno 3 furti in appartamento avvenuti, in quel periodo, in città.
In quelle occasioni, gli indagati, in alcuni casi rompendo le finestre, in altri forzando le porte di cantine annesse alle dimore, si sarebbero introdotti negli appartamenti delle vittime che in quel momento non erano in casa, asportando denaro, preziosi, monili in oro, orologi e talvolta armi (fucili).
Le stesse indagini hanno inoltre acclarato che, in diverse circostanze, a Francesco Maurizio Romano, che sarebbe stato consapevole della loro provenienza furtiva, sarebbero stati consegnati i gioielli ed i monili in oro rubati in casa dai due Bevilacqua. Il tutto, ovviamente, per consentire agli altri indagati ed in particolar modo a Domenico Bevilacqua di avere un ritorno economico dai furti perpetrati con particolare spregiudicatezza.
Rilevante in tal senso anche la circostanza per cui Damiano Vincenzo Bevilacqua si sarebbe reso responsabile dei delitti allo stesso ascritti nonostante fosse, e sia tuttora, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno a Reggio Calabria.
L’insieme delle risultanze investigative acquisite dai poliziotti della Squadra Mobile è stato, pertanto, condiviso dall’autorità giudiziaria che ha emesso le misure cautelari eseguite nella giornata odierna.