I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata – sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale – presieduta da Ornella Pastore – su richiesta del procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e del sostituto procuratore Gianluca Gelso, con il quale è stata disposta l’applicazione della misura di prevenzione del sequestro in relazione all’ingente patrimonio – costituito da imprese commerciali, beni immobili e disponibilità finanziarie – riconducibile a Giorgio Morabito, cl. ‘74, noto imprenditore di San Giorgio Morgeto (RC) operante nel settore della costruzione di grandi opere edili.
Chi è l’imprenditore Giorgio Morabito
L’imprenditore è stato destinatario nel 2017 di misura cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione Cumbertazione, condotta dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Reggio Calabria nei confronti di un sodalizio criminoso che, negli anni, ha sistematicamente turbato – o tentato di turbare – numerose gare d’appalto indette da plurime stazioni appaltanti, attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate, tali da determinare l’aggiudicazione degli incanti ad una delle imprese della cordata e conclusa nel 2017 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 27 soggetti ritenuti responsabili – a vario titolo – dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere aggravata dall’art. 7 L. 203/1991, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici – tra cui il proposto – nonché di provvedimenti reali cautelari su 44 imprese, per un valore complessivo pari a 224 milioni di euro.
In tale contesto, all’imprenditore, presunto promotore e coordinatore del delineato sistema fraudolento, è stata contestata sia la partecipazione alla cosca di ‘ndrangheta Piromalli, operante nella Piana di Gioia Tauro, sia l’associazione semplice finalizzata alla commissione di plurimi delitti in materia di corruzione, turbativa d’asta e falso, tutti aggravatidalla finalità di agevolare la cosca.
Attualmente Giorgio Morabito risulta rinviato a giudizio in relazione alle imputazioni ascritte.
Le indagini sul suo patrimonio
Alla luce di tali risultanze, la locale DDA, ha delegato ai Reparti della Guardia di Finanza, apposite indagini a carattere economico/patrimoniale finalizzate all’emissione di una misura di prevenzione personale e patrimoniale.
Dopo aver delineato il profilo di pericolosità sociale del proposto, anche valorizzando le risultanze delle pregresse indagini, la pertinente attività investigativa è stata indirizzata alla ricostruzione delle acquisizioni patrimoniali – dirette o indirette – effettuate nell’ultimo ventennio, accertando, attraverso una complessa e articolata attività di accertamento e riscontro documentale – i patrimoni dei quali il medesimo risultava disporre, direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi, nonché le fonti illecite dalle quali il proposto aveva tratto le risorse per la loro acquisizione.
In tale ambito, i Reparti hanno individuato, con riferimento al percorso esistenziale del proposto, le condotte delittuose poste in essere, le frequentazioni, i legami parentali, i precedenti giudiziari e gli altri elementi ritenuti fondamentali per la formulazione, ai sensi della normativa antimafia, da parte della competente autorità giudiziaria, del prescritto giudizio prognostico sulla pericolosità sociale.
La decisione del Tribunale Sezione Misure di Prevenzione
Alla luce di quanto sopra, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, diretta dal presidente Ornella Pastore – su richiesta della DDA, con il provvedimento in esecuzione:
Oltre centomila euro in contanti sequestrati in casa
Al riguardo, è stata, altresì, sottoposta a sequestro – poiché di provenienza illecita – la cospicua somma di denaro in contanti, pari a € 131.150,00, rinvenuta e sequestrata presso l’abitazione del Morabito nel corso delle perquisizioni ivi svolte durante l’esecuzione dell’operazione Cumbertazione.
Prosegue l’attività del Corpo, nell’ambito della prevenzione e del contrasto alla criminalità economico – finanziaria, diretta ad ostacolare l’ingresso in qualsiasi modo degli interessi criminali nell’economia legale.