San Lorenzo (Reggio Calabria). Nella giornata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri Parco di Bagaladi e della Stazione Carabinieri Forestale di Melito di Porto Salvo coadiuvati dai militari della Stazione Carabinieri Territoriale di Bagaladi e del Reparto Parco Nazionale Aspromonte di Reggio Calabria, hanno eseguito un provvedimento di sequestro nell’ambito dell’operazione denominata “Aspromonte”. Si tratta di un’operazione scaturita da complesse ed approfondite attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri. I militari dell’Arma hanno così proceduto al sequestro di conti correnti (bancari e postali), beni mobili ed immobili, in esecuzione al decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma di 325.809,43 euro emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria a carico di un imprenditore agricolo di San Lorenzo, e un pensionato di Bagaladi.
I due sono indagati del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in quanto, in concorso tra loro, l’imprenditore agricolo, in qualità di imprenditore agricolo ed il pensionato, in qualità di responsabile pro-tempore del Servizio Gestione del Patrimonio del Comune di San Lorenzo, con artifici e raggiri, consistiti nello stipulare un contratto di affitto illegittimo relativo a 161.37,13 ettari di terreni comunali ricadenti nel Comune di San Lorenzo a favore dell’imprenditore, avrebbero procurato a quest’ultimo un ingiusto profitto derivato dall’indebita percezione dei contributi economici erogati dall’Unione Europea per il tramite dell’Agea, quali regimi di sostegno diretto nell’ambito della Politica Agricola Comune previsti dal Reg. CE nr. 73/2009, per un importo complessivo pari a 325.809,43 euro.
L’operazione odierna fa seguito ad una pregressa attività di indagine, coordinata dal sostituto procuratore Marco Lojodice e dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, finalizzata, preliminarmente, all’acquisizione ed all’analisi dettagliata della documentazione presentata per l’indebita percezione dei contributi comunitari e successivamente all’analisi dei conti correnti sui quali venivano accreditati i contributi comunitari.