Reggio Calabria. Scrivo per segnalare una, ormai annosa, questione scandalosa, ovvero la sottrazione di fatto alla città ed a noi cittadini della possibilità di fruire liberamente dell’accesso al cimitero di Modena e zona limitrofa. Infatti, la stessa è in mano a gruppi delinquenziali che agiscono indisturbati in pieno giorno ai danni delle auto di coloro che si recano al cimitero, e all’interno dello stesso, (cosa vergognosa trattandosi di luogo sacro), rubano di tutto, fiori, immaginette, vasi, piante, piccoli ricordi che noi tutti portiamo ai nostri cari. I custodi del cimitero certo non possono fare i vigilantes, ma la beffa è che all’esterno ci sono cartelli con la segnalazione di “area videosorvegliata”, ma di telecamere manco l’ombra. Il sottoscritto in gennaio ha subìto un furto con scasso nell’autovettura della moglie, regolarmente denunciato ai carabinieri di Modena, ma questi non mi risulta siano mai andati a verificare nel negozio ove si tentò di usare fraudolentemente la carta di credito rubata. E’ solo un’esempio, ma indicativo di un lassismo generalizzato anche in chi a ciò è preposto istituzionalmente. Basterebbe l’installazione delle telecamere e una più assidua presenza in zona delle forze dell’ordine che invece si limitano a qualche posto di blocco sul viale La Boccetta. Quella del cimitero di Modena è dunque zona franca, extra-territoriale per lo Stato. Basta saperlo. Ma me ne vergogno come reggino.
Roberto Praticò