Reggio Calabria. Ieri pomeriggio il signor Cardaciotto, titolare di un impianto di distribuzione carburanti Eni, ed i figli – vittime dell’ennesima rapina perpetrata con arroganza ed efferatezza, armi in pugno, presso la propria azienda – sono stati ricevuti dal dott. Gullotti, Capo di Gabinetto del Prefetto Varratta.
L’imprenditore, accompagnato all’incontro dal presidente provinciale della Figisc/Confcommercio Nino Pedà, dal presidente provinciale di Confedorafi/Confcommercio, Giovanni Santoro, e dal Direttore dell’Associazione Attilio Funaro, ha voluto evidenziare all’alto funzionario del Ministero dell’Interno come, al di là dell’atto criminale in sé stesso, quelle modalità di esecuzione divenute comuni, espongano a ben più gravi conseguenze il personale e l’utenza presente al momento dei fatti.
Il presidente Pedà, riconoscendo i grandi sforzi delle forze dell’ordine vocate alla difesa del territorio, ha inteso rinnovare al dott. Gullotti l’auspicio di un maggior coordinamento tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza poiché, gli attuali sistemi di controllo, installati in gran parte degli impianti di distribuzione carburanti, consentono oggi un’informativa in tempo reale sull’evento criminoso, occasione spesso sprecata nella evidente mancata comunicazione tra Forze di Polizia.
Nell’occasione il presidente Pedà ha presentato in Prefettura il Protocollo Sicurezza attualmente adottato in un accordo tra Confcommercio, Camera di Commercio e Prefettura di Napoli, auspicando che analoga iniziativa venga assunta nella nostra Provincia ed anticipando come, su tale protocollo, abbia già sollecitato un incontro con il residente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola.
Il presidente Santoro ha evidenziato al dr. Gullotti non solo il fatto che anche il comparto orafi e gioiellieri è esposto, al pari dei distributori di carburanti, al pericolo di rapine, quanto al più classico furto perpetrato dalla “banda del buco”.
Anche da questo comparto una sollecitazione ad una intensificazione della vigilanza preventiva ma, altresì, un allarme sul proliferare di punti “acquisto-vendo oro” che sempre più spesso, non solo svolgono una illegittima attività di natura commerciale sostituendosi alle gioiellerie debitamente autorizzate, quanto si può sospettare una naturale vocazione o predisposizione all’attività di ricettazione di preziosi provenienti dai più classici furti d’appartamento. Il dott. Gullotti ha condiviso le preoccupazioni delle due categorie, ha apprezzato l’impegno sempre tangibilmente presente di Confcommercio nella denuncia e nell’attenzione verso i fenomeni criminali.
Ha altresì espresso apprezzamento sul Protocollo per la Sicurezza, assicurando che lo stesso sarà oggetto di attenta valutazione da parte dell’Ufficio Territoriale di Governo.
Confcommercio Reggio Calabria