Reggio Calabria. La politica cittadina vive, oggi, una fase decisiva. Arriva, finalmente, in consiglio comunale il rendiconto 2010; quel bilancio consuntivo, cioè, intorno al quale si è a lungo dibattuto sui numeri e sui contenuti e che è stato approvato dalla Giunta solo dopo l’ennesima diffida da parte della Corte dei Conti. Un Bilancio che si presenta con un buco di 140 milioni di euro, fotografia eloquente del fallimento del decennio Scopelliti.
È opportuno, tuttavia, domandarsi come, questo documento giunge all’esame e alla valutazione dei consiglieri comunali. Giunge sicuramente zoppo, poiché approvato in Commissione Bilancio senza il regolare parere del Collegio dei Revisori dei Conti. Parere che, tra l’altro, perviene ai consiglieri soltanto nel pomeriggio di ieri e capirete bene che è difficile esaminare 45 pagine da domenica pomeriggio a oggi.
Il senso di responsabilità che ci contraddistingue ci impone di riflettere sul perché dell’assenza di questo documento.
Nonostante questo, il centrosinistra ha inteso fare la sua parte. Non con la pubblicità sulla stampa, ma utilizzando quei (pochi) strumenti a disposizione di un consigliere comunale e cioè la richiesta di accesso agli atti e la segnalazione di anomalie agli organi competenti.
Qualcuno potrebbe dire che abbiamo fatto soltanto il nostro dovere. Vero. Ma, senza vena polemica, noi rispondiamo che se ognuno avesse fatto il proprio dovere, con onestà e autorevolezza, probabilmente non avremmo convocato questa conferenza stampa e, ancor più, Reggio non si troverebbe in questa situazione di degrado e allarme sociale in cui si trova (nostro malgrado) da diversi anni.
Il motivo di questa conferenza è proprio quello, tra l’altro, di rendere edotta la stampa sull’attività compiuta, in questi pochi giorni di discussione sul rendiconto 2010, da parte dei consiglieri di centrosinistra.
Non possiamo, infine, trascurare alcune considerazioni che, leggendo il documento, saltano agli occhi anche dei non addetti ai lavori:
- per la prima volta, dopo anni di negazionismo, anche il documento contabile definisce il Comune di Reggio come “Ente strutturalmente deficitario” alla luce dello sforamento del Patto di stabilità;
- il Comune di Reggio presenta 7 dei 10 parametri attestanti lo stato di defictarietà dell’Ente;
- circa 10 dei 22 milioni da recuperare sul personale riguardano le PEO dei dipendenti. Ci rifiutiamo di pensare che a fronte di consulenze e incarichi dirigenziali esterni conferiti a iosa negli anni passati, a pagare debbano essere i dipendenti che legittimamente hanno percepito compensi in virtù di patti sindacali oggi messi in discussione;
- Non risultano iscritti a Bilancio i circa 80 milioni di euro di debito relativo all’idropotabile.
Questa situazione di incertezza sul futuro incombe come una inquietante cappa oscura sulla città. I cittadini ci chiedono certezze nel momento di maggiore incertezza. Nel momento in cui vengono meno i capisaldi su cui si fonda il vivere di ognuno e cioè il lavoro e la possibilità di operare liberamente nella propria città.
Il tempo degli slogan è finito. Diteci se in questo Bilancio ci sono serie soluzioni percorribili per il futuro della città.
I Consiglieri Comunali di Centrosinistra