Librizzi (Messina). I Carabinieri sventano un possibile “colpo” in danno di un esercizio commerciale del centro nebroideo: finiscono in manette tre malviventi a cui è stata sequestrata anche una pistola semiautomatica. I Carabinieri della Compagnia di Patti, negli ultimi giorni, su disposizione del Comando Provinciale di Messina, hanno intensificato l’attività di prevenzione con particolare riguardo al contrasto dei reati contro il patrimonio e la persona. Tale dispiegamento di uomini e mezzi, nella tarda serata di venerdì, ha permesso il tempestivo intervento dei militari dell’Arma che hanno sventato un possibile tentativo di rapina, bloccando tre malfattori che sono stati immediatamente arrestati con l’accusa di porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo.
A finire in manette, un giardiniere sardo di 52 anni, un uomo di Luino 29 anni, carpentiere e un uomo di Mendrisio di 22 anni, disoccupato. Il tutto è scaturito grazie all’intuito di un Carabiniere che, mentre si trovava libero dal servizio a Colla Maffone, popolosa frazione di Librizzi, ha notato tre soggetti non del luogo che, con fare sospetto, si stavano aggirando a piedi lungo la strada provinciale che attraversa il paese. Immediatamente, dopo essersi qualificato, ha provveduto, da solo, ad immobilizzare i tre ed ha chiesto urgenti rinforzi alla Centrale Operativa di Patti. Dopo appena qualche minuto sono giunti sul posto una pattuglia della Stazione Carabinieri di Librizzi ed una del Nucleo Radiomobile che hanno così proceduto al controllo dei tre fermati. Durante il controllo è emerso che i tre, probabilmente accortisi che il Carabiniere stava per bloccarli, hanno lasciato cadere, in un giardino di proprietà privata sottostante la sede stradale in cui si trovavano, una pistola semiautomatica cal. 6,35, munita di caricatore e ben sei colpi. Recuperata l’arma, i Carabinieri hanno proceduto alla perquisizione personale dei tre rinvenendo nella loro disponibilità tre berretti in lana ed una parrucca da donna trovata nello zaino della compagna di uno di loro che però, in quel momento, non si trovava lì. L’arma, i tre berretti e la parrucca sono stati prontamente sottoposti a sequestro e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Patti. Il Ris di Messina stabilirà adesso se la pistola è stata utilizzata in altri delitti e soprattutto da dove proviene, considerato che l’unico dato in possesso degli inquirenti è che si tratta di un’arma spagnola non censita però nelle banche dati italiane.
I tre, che hanno negato di aver lanciato loro la pistola nel giardino, sono stati tratti in arresto con l’accusa di “concorso in porto illegale in luogo pubblico arma comune da sparo” e sono stati trasferiti come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente, presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.
I tre erano con pochi contanti addosso ed è possibile che, per recuperare denaro, stessero preparando un colpo ad uno degli esercizi commerciali del posto: la gioielleria, il distributore di benzina, il bar-tabacchi oppure il supermercato. Due di loro hanno numerosi precedenti per spaccio di droga. Gli arresti sono stati convalidati nel pomeriggio di Ieri dal Gip del Tribunale di Patti. Sono in corso ulteriori indagini a cura dei Carabinieri per chiarire i motivi della presenza dei tre malviventi in quell’area.
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