“E’ necessario che quanto accaduto in Sardegna non venga derubricato solo come triste sciagura ma che si analizzino le gravi responsabilità di amministratori e legislatori negli anni 70 e 80”. Lo afferma il senatore Antonio Gentile, Segretario dell’ufficio di presidenza del senato della Repubblica. “Il territorio è stato stuprato – dice Gentile – in un continuum che in molte aree del Paese, soprattutto nel centro sud, non si è mai bloccato. Si è consentito di costruire a ridosso dei corsi d’acqua – prosegue Gentile – in barba alla legge Galli e addirittura alle pendici di vulcani, com’è accaduto sul Vesuvio. Gentile mette in evidenza come ” non è mai partita operativamente una sinergia tra governo e regioni per il pieno utilizzo dei fondi comunitari dedicati alla difesa del suolo. Un triste primato italiano – aggiunge il senatore del nuovo centrodestra – porta ad intervenire sempre il giorno dopo. Il parlamentare ricorda come siano stati consentiti da amministratori di ogni colore politico, costruzioni abusive anche al di fuori dei condoni edilizi: non solo sul mare ma anche in montagna dove le politiche di rimboschimento sono state frenate. Adesso è necessario non perdere più tempo – conclude il senatore Gentile – e attuare da subito piani di concertazione geologica che mirino a consolidare i terreni, intervenendo su quelle eccezionali ma presenti situazioni di rischio incombente per la popolazione”.
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