Reggio Calabria. Difficile davvero farsi una ragione dell’istinto autolesionista che ormai da anni si è impossessato di vecchie e nuove leve del centrosinistra reggino. Dopo la vibrante denuncia del sempre allerta Zorro-Alì circa le “trame oscure” ordite dal Governo nazionale ai danni di Reggio, arrivano puntuali a rincarare la dose le lezioncine di coerenza democratica del giovane rampollo Giuseppe Falcomatà. Il tema? La diga alzata dalla sinistra nostrana contro ogni ipotesi di invio dei Bronzi di Riace al prossimo G8 in Sardegna quale simbolo dell’arte e della millenaria storia italiana. E, allora, a testa bassa questi novelli archivisti democratici si eccitano a rintracciare prese di posizione, dichiarazioni, pareri tecnici in grado di dimostrare che quest’operazione pubblicitaria non s’ha da fare. E che qualunque esponente politico o intellettuale di contrario avviso sia opportunista, spergiuro e traditore della città. [ad#ad-1]
In quest’ardita caccia alla polemica e alla visibilità mediatica ci pare, tuttavia, che, come spesso capita, la sinistra cittadina trascuri totalmente una variabile fondamentale: l’intelligenza del popolo reggino. Davvero Alì, Falcomatà e compagni credono che i reggini non comprendano la sostanziale differenza tra un’incontrollabile clonazione di statue e la semplice esposizione delle stesse per pochi giorni quale attrazione e simbolo dell’evento di maggior risonanza della diplomazia mondiale? Davvero sperano che la città non sia in grado di valutare, senza preclusioni ideologiche e di fazione, ciò che è di volta in volta migliore per il suo futuro ? Che Reggio consideri “schiavi di partito” coloro i quali scelgono di approfondire i fatti senza paraocchi, di trattare e di decidere nel solo interesse della città ? E che, al contrario, siano uomini liberi coloro i quali non riescono ad esimersi da una difesa d’ufficio postuma del buon “capocorrente di famiglia” Francesco Rutelli ? Ci piace ricordare, passando dalle lezioncine di coerenza ai fatti, che senza il picchetto instancabile di tanti tra cui i militanti di Azione Giovani, il suo buon “capocorrente di famiglia” Rutelli non avrebbe fatto giungere a Reggio neanche quei quattro “gattini” egizi di inestimabile valore che Falcomatà con tanta superficialità snobba. Il circolo “Alfonso Virdia – Centro Storico ” di Azione Giovani rimane fermamente contrario ad ogni ipotesi di clonazione dei Bronzi di Riace, poiché vuole scongiurare il rischio che le copie delle statue finiscano per ornare stabilmente qualche piazza, magari catanzarese, lontana dal nostro Museo nazionale. Se giudicate tecnicamente trasportabili senza alcun rischio, vadano pure, invece, i nostri guerrieri a rappresentare per qualche settimana l’Italia e la Calabria al cospetto dei “potenti della Terra”. Anche a prescindere dalle pur promesse contropartite, non comprendiamo davvero quale danno la trasferta dei Bronzi possa arrecare all’immagine turistica della città. Tutto il resto è noia.
Fabrizio Familiari
presidente circolo Azione Giovani “Alfonso Virdia – Centro Storico”