Petilia Policastro (Crotone). Nel pomeriggio di ieri 23 marzo 2015 i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Petilia Policastro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Vona di 29 anni. Il provvedimento, emesso dal gip distrettuale su proposta della D.D.A. di Catanzaro recepisce appieno le risultanze investigative evidenziate dall’Arma locale la quale, in seguito ad una attività informativa particolarmente penetrante nel tessuto socio-criminale petilino, era venuta a conoscenza del fatto che il giovane, a metà gennaio 2015, si sarebbe presentato a casa di alcuni soggetti del posto, minacciandoli di morte e brandendo una pistola semi-automatica.
L’accaduto è da contestualizzare nel seguente quadro spazio-temporale: il 19 gennaio 2015, un quotidiano locale aveva riportato alcune dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Pace, da cui emergevano le dinamiche riguardanti l’omicidio avvenuto nell’aprile del 2012 di Valentino Vona, fratello dell’arrestato, e il tentato omicidio proprio del soggetto tratto in arresto ieri, miracolosamente scampato all’agguato, dopo essersi dato alla fuga per i boschi della campagna petilina, nei pressi della località Marrata; l’articolo in questione riportava alcuni elementi di novità affioranti dalle dichiarazione del Pace, rispetto a quanto finora noto, in relazione all’indicazione di nuovi ed ulteriori soggetti del posto, asseritamente facenti parte del commando che fece fuoco contro i fratelli Vona. In seguito all’omicidio di Valentino Vona, i Carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro in sinergia con i colleghi del Nucleo Investigativo di Crotone portarono a segno l’operazione “Impluvium” con la quale vennero tratti in arresto nell’agosto del 2012, tra fermi d’iniziativa ed ordinanze dell’autorità giudiziaria, 6 presunti appartenenti al locale di ‘ndrangheta accusati di aver fatto parte del gruppo di fuoco omicidiario.
Proprio contro uno dei nuovi soggetti indicati dal collaboratore di giustizia, sarebbe esplosa nel pomeriggio del 19 gennaio la collera del Vona, chi si sarebbe presentato presso quel domicilio minacciando di morte i componenti della famiglia e brandendo con fare intimidatorio una pistola semi-automatica; gli investigatori già 48 ore dopo sono riusciti a porre all’attenzione della Procura Antimafia di Catanzaro la situazione venutasi a creare, avendo svolto immediate e dettagliate attività di ricostruzione di quanto successo, con acquisizioni documentali, testimonianze ed con l’estrapolazione di un video – tratto da un circuito privato – nel quale secondo le risultanze investigative si vedrebbe, in maniera nitida e inconfutabile, il Vona che minaccia i presenti puntandovi contro una pistola.
Ieri vi è stata quindi l’emissione di un provvedimento cautelare, nel quale viene addebitata al Vona la condotta di minaccia aggravata, porto illegale d’armi, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso. Il giovane, già arrestato nell’ottobre del 2013 per detenzione di arma clandestina e nuovamente tratto in arresto con l’operazione “Tabula Rasa” dai Carabinieri di Petilia nel maggio 2014, espletate le formalità di rito, è stato quindi associato alla Casa Circondariale di Rossano.
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