Reggio Calabria. “La scelta dell’Associazione Italiana Neurologi Ambulatoriali Territoriali (AINAT), di tenere a Reggio Calabria, nella sede del Consiglio regionale, il X Congresso Nazionale, è motivo di sincera soddisfazione e di riconoscimento del lavoro dei medici neurologi di questa Città e di questa Regione.
Le tre giornate programmate di studio e di confronto ai più alti livelli scientifici, evidenziano problematiche che vanno ben oltre gli aspetti di assistenza sanitaria ai fini delle cure di queste patologie, ma chiamano in causa anche le scelte politico-programmatiche della Regione sul come costruire ed implementare servizi sul territorio e di assistenza alle famiglie che nei loro nuclei, purtroppo, contano la presenza di persone affette da tali malattie.
Di pari passo, dunque, medicina e servizi sociali, hanno stretta necessità di un coordinamento capace di interloquire con il paziente e le famiglie per affievolire i disagi e le sofferenze particolarmente invalidanti, ancor più aggravate dall’insufficienza di organizzazione dei servizi sul territorio. Di converso, preme la necessità di depotenziare la domanda di ospedalizzazione i cui costi sono ovviamente molto più elevati rispetto ad un trattamento ambulatoriale.
Purtroppo la Regione Calabria conta a tutt’oggi un indice di deospedalizzazione invero insignificante, atteso che il ricorso alle cure ospedaliere rappresenta l’unica via proprio per la mancanza di una rete territoriale efficace e pronta a dare risposte alla domanda di salute.
Sull’organizzazione sanitaria, inoltre, pesano i debiti accumulati in tutti questi anni e per varie responsabilità, tant’è che a tutt’oggi e da circa otto anni, la sanità calabrese è commissariata dal Governo nazionale, un criterio comunque discutibile e di chiaro stampo ragionieristico, che non solo ha aumentato a dismisura il livello di tassazione a carico dei cittadini, ma ha impedito, nei fatti, la possibilità di dotare di tecnologie moderne le strutture sanitarie, obbligando a chiudere in alcuni casi servizi e ambulatori sul territorio a causa dello scompenso derivante dalla mancanza di personale andato in pensione.
Un quadro, come potete notare, destabilizzante per pazienti ed operatori sanitari, che certo non aiuta la serenità delle prestazioni di lavoro e l’approccio tra paziente e strutture sanitarie.
Nel rinnovare all’AINAT il ringraziamento per questo invito, vi esprimo gli auguri affinchè con il vostro lavoro emergano quei contributi necessari a permettere a migliaia di nostri concittadini ed alle loro famiglie di potere vivere un’esistenza dignitosa e quanto più possibile serena. Grazie”.
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