Il termine “clandestini” confonde migranti e profughi, esprime diffidenza, condanna e condensa luoghi comuni su un´umanità senza volto, senza voce. Ma i clandestini non esistono: si tratta semplicemente di immigrati irregolari, che non chiedono altro che documenti per poter lavorare. La vicenda di Rosarno è oggi più che mai emblematica. I lavoratori stranieri sono disprezzati ma necessari, aggrediti e vilipesi. Ogni inverno sono costretti a lavorare in una condizione schiavile, nonostante siano stati annunciati diversi interventi; soldi da tenere sotto osservazione per evitare che gli africani subiscano l’ennesima beffa: diventare la scusante per nuovi sprechi. Ma la storia di Rosarno svela anche il volto dell´emigrazione “dopo Lampedusa”, quella che i telegiornali non raccontano, e che i politici preferiscono ignorare. Migliaia di immigrati arrivano nella Piana di Gioia Tauro, fin dal 1992, ogni inverno, per lavorare nella raccolta delle arance. Vivono nelle condizioni drammatiche denunciate dai media di tutto il mondo. In autunno l’emergenza si riproporrà per l’ennesima volta. L’incontro di Cinquefrondi, nel cuore della Piana, ad un passo da Rosarno e Rizziconi, può essere una tappa importante per riflettere sulle soluzioni possibili, da attuare subito. Programma, 13 luglio ore 18 presso la Mediateca comunale di via Vittorio Veneto, 52. Proiezione del film documentario “U Stisso Sangu – Storie a sud di Tunisi” (55 min.), di Francesco Di Martino e Sebastiano Adernò – Sito ufficiale del documentario. Introducono il sindaco Alfredo Roselli e l’assessore alle Politiche sociali Michele Conia. Partecipano gli autori Antonello Mangano e Valentina Loiero
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
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