Totale adesione della Calabria alla dura risposta di tutte le Regioni italiane per l’arroganza e l’impreparazione del Governo Berlusconi ad affrontare i principali nodi della crisi economica e sociale che investe il paese. “Con il decreto anticrisi la situazione sta precipitando e alcuni ministri tentano lo scaricabarile delle responsabilità, per questo oggi abbiamo detto basta alla politica di impoverimento delle istituzioni locali ed al tentativo di strumentalizzare contro di noi lo scontento dei cittadini”. Il vicepresidente della Calabria, Domenico Cersosimo, oggi a Roma ha così approvato la posizione del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “Se il Governo continuerà su questa strada –ha detto Cersosimo- arriveremo presto al punto di non ritorno dello scontro istituzionale e non su problemi formali di competenza, ma su questioni ben più gravi per la vita quotidiana di tutti noi, che riguardano il funzionamento di scuola, sanità, attività produttive e sviluppo economico”. “Il Mezzogiorno paga già costi salatissimi ad una crisi sociale sempre più preoccupante. Il Governo, invece di trovare assieme alle Regioni le soluzioni per le emergenze, pensa di dividerci. Ad oltre un mese dalla richiesta di chiarimento con il presidente Berlusconi tutte le Regioni continuano a sollecitare il confronto e si oppongono ai provvedimenti portati in Parlamento. Siamo allo scollamento totale –ha affermato Cersosimo- e non trovando risposta alle nostre richieste l’unica scelta che abbiamo è il ricorso alla Corte Costituzionale”. Il vicepresidente della Calabria, durante la Conferenza delle Regioni, ha fatto presente i temi irrinunciabili per la Regione: scuola, sanità, investimenti economici. “Sulla scuola –ha ricordato Cersosimo- è intervenuta la sentenza della Consulta che ha bocciato i criteri di riorganizzazione, della rete scolastica e dei plessi, voluti dal ministro Mariastella Gelmini ed a meno di due mesi dall’apertura dell’anno scolastico 2009-2010 il Governo non prevede una nuova procedura. Sarà il caos per alunni, famiglie ed insegnati che non avranno certezza per sedi e classi. In Calabria, in particolare, avremo un taglio di 2.600 insegnanti e 700 amministrativi, con una chiara impossibilità di dare efficienti risposte”. “Il 2010 sarà anche a crescita zero sia per il Fondo Sanitario Nazionale che per quello del sostegno ai non autosufficienti. Tutte le Regioni –ha detto Cersosimo- sono contrarie sia al taglio delle risorse perché porterà ad un deficit generalizzato o alla riduzione drastica dell’offerta dei servizi essenziali ai cittadini, sia alla procedura differenziata per il commissariamento della Calabria. Esso crea un precedente pericolosissimo in quanto invece di collaborare per dare efficienza al sistema sanitario punta al controllo ragionieristico dei conti ed indebolisce gli istituti democraticamente eletti dai cittadini”. “Infine, non ci sono le risorse per gli investimenti anticrisi, mentre la parte nazionale dei Fas è scomparsa. Il fantomatico piano per il Mezzogiorno, adesso annunciato da Berlusconi, potrebbe essere la trovata geniale per mettere le mani anche su quello che resta dei Fas regionali. Insomma, -ha concluso Cersosimo- questo è un Governo con molta fantasia economico-finanziaria e nessuna capacità di programmazione ed intervento a favore dei territori meno fortunati e del Sud”.
Ufficio stampa Regione Calabria