Nino Foti, deputato e coordinatore provinciale del Pdl di Reggio Calabria, in una dichiarazione rilasciata all’agenzia Adnkronos, ha esposto la propria posizione a proposito della situazione politica regionale ed ha proposto la sua soluzione sostenendo che “per salvare la Calabria serve un governo politico di salute pubblica alla Regione”. Il parlamentare reggino ha spiegato che formulerà questa proposta ai vertici di tutti i partiti nazionali in quanto “da ognuno servono le forze e le individualità migliori per far rinascere la nostra terra e sottrarla al giogo della ‘ndrangheta e alle clientele locali. Basta con una Calabria dal freno a mano tirato. Serve un programma comune nel quale possano rispecchiarsi tutti i partiti, al di là di chi poi vinca le elezioni regionali di fine marzo. Un programma da realizzare con una classe politica scelta, con le migliori individualità e capacità del mondo politico come di quello della società civile. In mancanza di questo, la Calabria non potrà rialzare la testa e sarà destinata a rimanere agli ultimi posti negli indicatori economici, sociali e culturali in Italia e in tutta Europa. La Calabria, in base all’ultimo rapporto Svimez, è allo sfascio in tutti i campi; dall’agricoltura (-0.8%) all’export (-18%) che rappresenta appena lo 0,1% del totale nel Paese; dall’emergenza sanitaria all’occupazione il cui tasso è il più basso nel Paese; dal fronte istruzione all’ambiente e ai rifiuti. Per non parlare del versante sicurezza, con una ‘ndrangheta sempre più forte e radicata”. Tra le diverse voci contrarie alla proposta di Foti, anche quella di Francesco Cossiga, Presidente emerito della Repubblica che, sempre ad Adnkronos, ha esposto il proprio pensiero, affermando che ” la Regione non ha i poteri per influire nella lotta alla ‘ndrangheta, l’unico potere che ha è non farsi aggiogare dalla ‘ndrangheta. Ma, per fare questo, non serve un governo di unità, che è sempre fatto eccezionale”.
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