Reggio Calabria. Sono partiti, nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 ottobre, i partecipanti al viaggio in Tunisia organizzato dall’ RC 4X4 club in collaborazione col K2Club4WDRC. Il club RC 4X4 da anni organizza e realizza escursioni, viaggi, raid sul territorio nazionale ed anche estero, soprattutto africano. Quattro le vetture perfettamente allestite per la lunga trasferta verso l’antico continente; un viaggio lungo oltre duemila chilometri che vivrà la fase più intensa ed emozionante nei 250 Km di deserto. Partenza da Ksar Ghilane, l’oasi più meridionale della Tunisia ed arrivo a Douz, “la porta del Sahara”, quattro tappe ed un paesaggio tremendamente bello ed unico al mondo. Gianni Santoro, Antonino Scoglio, Paolo Quattrone, Walter Filianoti, Nicola Fiore, Antonio e Massimo Grassi, costituiscono l’affiatato team che si recherà ancora una volta in Africa con un valore aggiunto rispetto ai canonici itinerari già percorsi. Il raid fa parte di un più ampio progetto denominato “Progetto Desert Club” all’interno del quale si combinano la passione per il fuoristrada ed il forte desiderio di portare un segno tangibile di aiuto ad alcune delle piccole comunità che la carovana dei quattro per quattro incontrerà lungo il tragitto. Nei piccoli e poveri villaggi disseminati lungo il percorso, i raider reggini cercheranno di consegnare materiale didattico, di cancelleria e ludico-sportivo; per noi oggetti assai comuni, per gli abitanti e soprattutto per i bambini di quei luoghi, sussidi indispensabili per approntare attività scolastiche ed extrascolastiche. Un nobile intento che arricchisce e nobilita l’attività del club reggino ed i suoi iscritti, traducendosi in un fattivo, diretto ed immediatamente verificabile aiuto a popoli che devono cercare anche nell’alfabetizzazione un primo passo per un riscatto ed una svolta rispetto alle condizioni di povertà ed emarginazione in cui sono costretti a vivere. Il viaggio si concluderà il 24 Ottobre, ma già i soci dell’RC4X4Club hanno stilato un fitto calendario di eventi che non mancheranno di calamitare l’attenzione dei tanti appassionati di sport estremi e di un’opinione pubblica certamente attenta e sensibile agli approfondimenti sociali che gli affiliati hanno saputo cogliere e sviluppare.
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