“I calabresi alzino la testa, per darsi un’opportunità: quella di cambiare la storia di una terra, la Calabria, dove le cose non potrebbero andare peggio di così”. Con questo invito, l’ambientalista Maurizio Marzolla ha esortato, per il prossimo 19 dicembre (a Villa San Giovanni), una vera e propria mobilitazione “No Ponte”. Quel giorno, sarà fondamentale essere in tanti, ed avere la forza di gridare che il Ponte sullo Stretto “non s’ ha da fare”. E’ ciò che vuole, e per cui lotta, la Rete “No Ponte”, che si è riunita ieri sera presso la sala parrocchiale della chiesa dei SS. Cosma e Damiano di Acciarello, dove i vari rappresentanti dell’associazione (e non solo) hanno spiegato le ragioni del loro “no” al Ponte, definendola “un’opera inutile, né sostenibile economicamente”. “In Calabria – ha evidenziato il “No Pontista” Pasquale Speranza – sono altri i lavori urgenti: in primis, la messa in sicurezza di un territorio gravemente dissestato, e l’ammodernamento dell’A3, che può dirsi una telenovela infinita”. “Tutto ciò – ha proseguito Speranza – non è previsto, perché contano soltanto gli obiettivi d’immagine, snaturando altresì le risorse pubbliche”. Di fatto, lo spostamento della linea ferroviaria tra Cannitello e Villa, ossia i lavori preliminari alla costruzione del Ponte che, stando a quanto annunciato dal governo Berlusconi, partiranno a dicembre, comporterà una spesa di 30 milioni di euro. Una cifra ritenuta “assurda” dai “No Pontisti”, in considerazione che una somma anche inferiore potrebbe essere impiegata in altri interventi a favore del territorio, anziché nel trasferimento di 1 km e 700 m del tratto ferroviario.
Durante l’incontro, è dunque emerso che “saranno la Sicilia e la Calabria a pagare le conseguenze di un’eventuale realizzazione dell’opera, e in Calabria sarà proprio su Villa San Giovanni che si ripercuoteranno le scelte istituzionali”. Perciò, “bisogna mandare un messaggio forte al governo, facendo presenti quelle che sono le vere esigenze della Calabria, della sua gente, che chiede prima di tutto cose normali, di gran lunga più “gettonate” rispetto alle opere faraoniche”. Le iniziative anti-Ponte partiranno a Villa San Giovanni già da domani. Infatti, i ragazzi villesi della Rete “No Ponte” “occuperanno” alcune zone della città, precisamente quelle prossime alle Chiese, dove monteranno dei banchetti informativi, al fine di coinvolgere i cittadini, soprattutto quelli giovani, nella questione Ponte. Il tutto, concedendo massima disponibilità di dialogo e confronto a chi, invece, al Ponte è favorevole. L’azione dei “No Pontisti” villesi consisterà anche nella distribuzione di depliant e volantini, con i quali si cercherà di “promuovere” la manifestazione del 19 dicembre, e soprattutto nella recinzione – mediante filo rosso – di quelle abitazioni che potrebbero essere abbattute se dovessero davvero partire i lavori di realizzazione dell’opera.
Gli incontri della Rete “No Ponte” proseguiranno per tutto il mese di novembre, con l’obiettivo di organizzare al meglio la manifestazione del 19 dicembre. “Villa San Giovanni come Amantea”: è ciò che si aspetta la Rete, sia in termini di presenze che di “agitazioni”, perché dopo il “no ai veleni”, vuol sentire anche il “no al Ponte”.
Francesca Meduri