Reggio Calabria. Conclusi gli incontri con i presidi, membri RSU e precari delle scuole reggine organizzati dal Comitato Precari della Scuola di Reggio Calabria nelle principali aree della provincia (tirrenica, jonica e stretto) il 23-24 e 26 novembre. Un questionario sarà diffuso nelle scuole per stabilire le reali condizioni sull’apprendimento scolastico e il grado di soddisfazione di presidi, insegnanti, genitori e ragazzi. Altre iniziative tra dicembre e gennaio. Sebbene scarsa e disinteressata la partecipazione, solo tre presidi e nessun rappresentante RSU. Il Comitato si chiede che fine abbiano fatto i precari della provincia di Reggio Calabria? Certamente saranno demeralizzati dall’assenze di prospettive che mancano al loro futuro. Il Comitato, sebbene con enormi difficoltà, sta svolgendo un percorso costante fatto non solo di proteste ma anche di proposte e merito della caparbietà che fino ad oggi ha caratterizzato il coordinamento reggino, i precari si precari si stanno convincento che la speranza sarà ancora capace di produrre una continuità al percorso. Un percorso che non esclude il dialogo con tutte le parti politiche, sindacali e sociali come dimostra la volontà di non “trascurare nulla”. Ogni fatica del Comitato, nonostante alcune “indifferenze”, stimola a migliorare le intenzioni di “amplificare” la voce sulla questione scuola.
Negli incontri si è parlato di problematiche causate al personale precario al seguito dei tagli alla scuola, e si è ribadita la necessaria sensibilizzazione che tutti i soggetti istituzionali dovranno adoperarsi per agire tempestivamente con proposte valide ed efficaci, sul gravissimo status quo che attanaglia i precari e il mondo della scuola e le ripercussioni negative che avrà qualità dell’offerta formativa sul futuro degli alunni, delle famiglie e dell’intera società civile. Negli incontri, si è ribadito che la cultura deve contribuire al miglioramento della società e che “attacchi” continui alla scuola fanno intendere che si vuol creare una popolazione di “ignoranti” e pertanto, chi governa l’Italia, teme di essere “contrattaccato” dalla cultura. I politici non hanno paura di governare perchè sanno che i cervelli sono “spenti” e chi comanda ha paura dell’”essere pensante”.
Si è parlato del dimensionamento della rete scolastica in termini di riduzione dei plessi scolastici, ma anche in termini di accorpamento e riduzione delle classi attraverso l’innalzamento del numero di alunni per classe (come stabilisce la legge 133/2008) non considerando la vulnerabilità del nostro territorio in relazione all’alto rischio sismico, la fatiscenza, le inefficienze logistiche e strutturali degli edifici scolastici di Reggio Calabria e provincia. Risulta compromessa la sicurezza dal sovraffollamento di classi con 35-40 alunni dequalifica, ovviamente, il servizio pubblico di istruzione, di insegnamento e di apprendimento. Il comitato rediggerà un questionario che sarà diffuso nelle scuole per stabilire le reali condizioni sull’apprendimento scolastico e il grado di soddisfazione di presidi, insegnanti, genitori e ragazzi.
I dibattiti hanno fatto chiarezza anche sul D.L. 134/2009 e sulla mozione proposta in Senato dal PD sulla base delle richieste congiunte del CPSRC (Comitato Precari della scuola di Reggio Calabria) e dell’As.I.S. (Associazione Insegnanti di sostegno) e sui risultati raggiunti con tale tempestiva azione merito di sinergie coadiuvate a tal fine. Si è parlato dell’imminente entrata in vigore del D.L. 134/2009 (detto decreto “Salvaprecari”); sulla Finanziaria 2009 la quale ha previsto un risparmio di 7 miliardi e 832 milioni di euro nel settore dell’istruzione, ossia la legge del 22 dicembre 2008, n. 203, che ha comportato, per l’A. S. 2009/2010 e secondo i dati forniti dallo stesso M.I.U.R, il taglio di 42.103 posti per i docenti e di 15.167 posti per il personale A.T.A.
Sui problemi della scuola e dei precari, l’indifferenza ancora è grande e il Comitato reggino, analogamente a quanto stanno facendo altri gruppi di precari in Italia, si adopera, con continue iniziative sul territorio per ricordare sempre che la recente riforma scolastica ha imposto tagli che hanno causato il più grande licenziamento di massa del personale scolastico precario (150.000) e siccome il sud è stato particolarmente colpito, lo scopo sarà di sensibilizzare l’opinione locale verso il dramma sociale e dimostrare che per riformare, il governo non può screditare la scuola e i suoi lavoratori. Questa è una riforma e un ministero rappresentato da una figura incompetente quale quella della ministra Gelmini, manovrata dal ministro Tremonti su volonta del governo Berlusconi i quali stanno distruggendo un baluardo dell’Italia, stipando 30 / 35 ragazzi nelle classi solo per far “cassa” con la scuola pubblica.
Giovanni Portas
Comitato Precari Scuola – Reggio Calabria