Il 2010 calabrese si aprirà sotto i migliori auspici. Sotto l’albero di natale troveranno una candidatura giovane e fresca, forte e autorevole, che punta a governare la nostra Regione. L’investitura ufficiale del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, rappresenta una speranza e un’occasione da non perdere per una terra martoriata come la nostra Calabria. Scopelliti, che ha dato prova di saper governare, collezionando in questi anni esperienze amministrative di una certa levatura, sembra essere insomma il candidato ideale per risollevare le sorti di una regione che nel suo insieme, e nelle debite proporzioni, è la trasposizione di una città difficile e complessa come quella di Reggio Calabria. Dove lo stesso ha governato per sette anni, mettendo in moto un circuito virtuoso che ha rilanciato in diversi settori una nuova immagine della città: laboriosa, culturale e turistica. Potrà vestire i panni del “sindaco” di una regione di 2 milioni di abitanti, mettendo al servizio della comunità calabrese l’operosità fatta registrare in questi ultimi sette anni, dove alle scelte politiche è stato sempre abbinato l’amore per Reggio Calabria.
Ne sono testimone diretto, in un contesto amministrativo che mi ha visto occupare la posizione di consigliere comunale, assessore e delegato dal sindaco in materie specifiche. Ecco perché da cittadino, prima ancora che politico, nutro forti speranze per il rilancio della nostra terra. Ma le speranze, e gli auspici, devono al più presto riempirsi di contenuti.
Trasporti, emergenza rifiuti, sanità, rappresentano senza ombra di dubbio la vera scommessa politica e sociale della Calabria. Su cui occorre incisività e concretezza. La stessa che serve per quelle categorie economiche che più di altre hanno sofferto e continuano a soffrire gli effetti devastanti di una crisi che ha segnato i destini economici di molti Paesi.
Nelle vesti di responsabile provinciale e regionale della Cidec (Confederazione italiana degli esercenti commercianti) sento quindi il dovere di appellarmi al futuro governatore della Calabria, affinché nel programma di governo si tenga conto del sistema economico produttivo calabrese. Che tradotto dal politichese significa garantire una serie di misure a vantaggio delle piccole e medie imprese calabresi, che costituiscono il tessuto economico e sociale della nostra terra, fatto di piccole realtà imprenditoriali del terziario. Vero zoccolo duro di una economia che, ancorché familiare, non pesa sullo Stato, ma ne contribuisce alla crescita complessiva. Anche di fronte ai giganti della grande distribuzione che, recitando la parte del leone, massacrano con le loro politiche tutta quella massa di artigiani e commercianti che sono la spina dorsale della debole economia calabrese. E d’altra parte, sostenere la piccola e media impresa significa anche incidere sui livelli occupazionali regionali.
La “ripresa”, auspicata e possibile, deve passare anche dalla valorizzazione turistica del territorio. Magari trasferendo nella Regione, il patrimonio di esperienze vissute in riva allo Stretto. Puntando dritto alla valorizzazione di quegli ottocento km di costa che rappresentano il patrimonio naturale della Calabria.
Infine, rivolgo un invito a tutte le forze moderate calabresi che credono nel cambiamento, di stringersi attorno al candidato, per sostenerlo in una battaglia che si annuncia difficile, come tutte quelle elettorali di grande portata, ma non impossibile. Una sfida allettante da dover raccogliere, e soprattutto vincere. Per il futuro della Calabria e dei calabresi.
Giuseppe Martorano
(Responsabile regionale Cidec)