Virtualmente finisce 3-2. Al centro destra, Pdl e Udc, vanno i comuni di San Giovanni in Fiore, Acri e Vibo. Lamezia vede la riconferma del centro sinistra, mentre a Gioia Tauro, il neo sindaco ha il volto di Renato Bellofiore, esponente di due liste civiche che batte l’ex europarlamentare di An, Umberto Pirilli, con uno scarto di 282 voti. Insomma l’onda lunga delle regionali col suo vincitore assoluto, Giuseppe Scopelliti, arriva fino ai ballottaggi di questo fine settimana, confermando un vento di destra che spira dal Pollino all’Aspromonte. La sinistra calabrese a questo giro, perde la sua roccaforte storca: San Giovanni in Fiore. Qui nell’altopiano silano, la sinistra governava indiscussa da 60 anni. Ma non è l’unico dato a far riflettere. Lamezia, è vero, resta con quel suo 65% di preferenze e al quarto posto per popolazione, “a sinistra”; ma il suo candidato, oggi sindaco, Gianni Speranza, esponente storico, non è mai stato in quota Pd. Dati che fanno pensare sulla crisi del maggior partito della sinistra calabrese. E questo non è l’unico trend che trova conferma in questa seconda tornata elettorale. La Calabria conferma il suo calo di affluenza alle urne. La maglia nera spetta a Vibo. A votare è andato 57.7 % contro il 77,2% al 57,7di due settimane fa. In calo il numero di votanti anche a Lamezia (-15%), a Gioia (-12%), ma pure Acri con un 59.7% di elettori rispetto al 69,7% delle regionali. Unico comune in calo ma senza dati eclatanti, San Giovanni in Fiore, dove ha votato il 58,7% degli aventi diritti a rispetto al 63,21% del primo turno. Dalle urne all’analisi del post voto, è raggiante del risultato il neo governatore calabrese, Giuseppe Scopelliti. ”Il centrodestra conquista tre comuni, nel ballottaggio, e conferma un radicamento territoriale che lascia presagire un’onda lunga del consenso registrato alle elezioni regionali. La coalizione vince a Vibo Valentia, nell’unico capoluogo di provincia chiamato alle urne, e consolida la sua presenza in centri di importanza strategica”. E poi ancora ”Particolarmente significativo, aggiunge Scopelliti, il risultato di San Giovanni in Fiore, da sempre feudo rosso e considerata dagli osservatori politici una sorta di Bologna del Sud. Mi ero reso conto mercoledì scorso , dalla partecipazione convinta di migliaia di persone al comizio di chiusura con Antonio Barile, che questa frontiera politica, da sempre monolitica, avrebbe ceduto alla voglia di rinnovamento della popolazione. I cittadini hanno ben compreso come il governo scialbo, registratosi in tutti questi anni meritasse scelte di profonda discontinuità”. Per quanto concerne poi Acri, dice Scopelliti: “Una realtà comprensoriale che esprime forti bisogni di governabilità”. Dispiaciuto, ammette Scopelliti “per il risultato di Lamezia Terme, dove Ida D’Ippolito si è spesa con entusiasmo e abnegazione, e per Gioia Turo, con Pirilli che ha lavorato bene”. In Calabria, A.D. 2010, le comunali finiscono così: San Giovanni in Fiore, vince Barile con il 64.4%; ad Acri il neo sindaco è Trematerra con il 57.2%, Vibo elegge suo primo cittadino D’Agostino con il 59.2%. Lamezia riconferma il suo sindaco Speranza (65.3%), Gioia punta sul volto nuovo di Renato Bellofiore (51.5%).
gdg