Reggio Calabria. Da un pò di tempo, in Città, si avverte qualcosa. Piccole scosse di avvertimento che potrebbero preannunciare un vero sconvolgimento. Stiamo parlando si società reggina e di mentalità, ovviamente. La sempre viva coscienza del reggino, da tempo stordita, quasi narcotizzata dalla mentalità del tanto non si cambia, notoriamente fonte primaria di sopravvivenza di ogni organizzazione criminale (di cui la ndrangheta è l’espressione più violenta e più nota, ma non la più condizionante), si sta scuotendo. Le motivazioni potrebbero essere molte e diversificate, ma qualunque esse siano, potrebbero davvero innescare, paradossalmente, l’avvio di un meccanismo di riscatto etico e sociale che permetterebbe l’inizio del cambiamento di rotta. In questi ultimi mesi, abbiamo infatti assistito ad un continuo invio di messaggi chiari a chi ci governa, soprattutto a Reggio: abbiamo assistito alla bocciatura inappellabile di un’intera classe dirigente, quella del centro sinistra; tantissime libere ed autonome associazioni, grazie alla spontanea partecipazione di numerosi cittadini, si sono ritrovate in strada per testimoniare il sostegno di tutti i reggini civili alla Magistratura ed alle Forze dell’Ordine, alimentando la rete sociale che si sta creando in Città; cinque sindacati della Polizia di Stato rompono gli schemi e decidono di denunciare pubblicamente situazioni anomale in Questura; la Procura serra i ranghi ed inizia a ripulire Reggio, gli attentati, da ultimo quello al dott. Pignatone, cui va la nostra gratitudine e la nostra piena solidarietà, lasciano intendere di aver intrapreso la giusta strada. Fatti concreti, incoraggianti, che alimentano il desiderio di cambiamento, che dimostrano come qualcosa sta già cambiando. Ma se il guerriero reggino non si desta dal suo sonno indotto, se non decide di diventare responsabile protagonista del proprio vivere ed essere sociale, questi fatti altro non saranno che sterili tentativi di riscatto di pochi nobili idealisti. Tra qualche mese, i Reggini saranno chiamati nuovamente ad eleggere i propri rappresentati. Quello sarà il momento per operare il cambiamento che tutti vogliamo. Abbiamo bisogno di persone competenti, che credano e siano convinte che la Politica sia lo strumento per creare pari dignità ed opportunità per tutti, per tutelare i più deboli, per amministrare il territorio nell’interesse generale. Concetti “scontati” di cui non si sente più parlare.
Il Presidente
Giuseppe Musarella