Reggio Calabria. Si è tenuta oggi alle 11.30 al Sant’Agata la conferenza stampa indetta dal presidente della Reggina Lillo Foti per annunciare il nuovo allenatore per la stagione 2010/2011, l’ex trainer del Catania Gianluca Atzori ed il nuovo responsabile dell’area tecnica Simone Giacchetta, ex capitano amaranto, già responsabile del settore giovanile della Reggina Calcio. Dopo un excursus sull’anno passato e le assunzioni di responsabilità, Lillo Foti intende dare risposte concrete alla gente che rappresenta il vero sostegno di questa realtà: «Ci rimettiamo tutti in discussione, in primis la Reggina e poi io, con la voglia di sorridere e di trasmettere questo sorriso anche all’esterno. È stato un anno sofferto, ma adesso ci rimbocchiamo le maniche per dare sia alla società che a questo ambiente le giuste soddisfazioni. Spero che il tifoso reggino possa portare come motivo di orgoglio questa società che si ripropone e si rimette in discussione con grande serenità».
Interviene poi il vero protagonista della giornata, Atzori, che parla di entusiasmo, lavoro e determinazione, ripercorrendo i momenti in cui giocò con la Reggina, e ricordandone anche i momenti difficili, affermando: «L’impegno preso con il presidente Foti mi stimola tantissimo, perché la Reggina è una società che ha voglia di riscatto, e purtroppo in quest’anno passato i risultati non sono coincisi con gli obiettivi iniziali. L’impegno è di dare a questa città l’entusiasmo che l’ha sempre contraddistinta». Al centro della discussione, la volontà di lavorare con impegno: «Dobbiamo ricordare a tutti che siamo la Reggina e dimostrare quanto è forte questa squadra». Il neo tecnico amaranto ha voglia di ottenere risultati e la strada giusta è quella del lavoro e dell’entusiasmo.
«A breve – annuncia – si definirà la rosa definitiva, ed ovviamente quarantanove giocatori sono troppi». In testa Atzori non ha ancora un modulo da attuare, perché «il modulo si costruisce con le caratteristiche dei giocatori». Cercando di non ripetere l’errore dell’anno scorso, ossia quello di avere l’aspettativa di stravincere, la squadra dovrà solamente pensare ad impegnarsi.
Continua poi il nuovo tecnico amaranto: «A Ravenna ho già lavorato con Cosenza, Ungaro, Barillà e Pettinari. Vorrei fare un complimento a questi ragazzi sotto il profilo del comportamento e ringraziarli».
Con lo stesso entusiasmo che predica, il tecnico si è poi sottoposto alle domande dei cronisti.
La Reggina punta a risalire in seria A come obiettivo primario?
«Non vogliamo portare avanti la linea dei programmi, vogliamo solo una squadra che ha voglia di lavorare e purtroppo non possiedo la palla di vetro per sapere come andrà a finire, ma sicuramente la società, l’allenatore e i giocatori rimangono ambiziosi. La squadra della Reggina ha l’obiettivo di riportare la voglia dei tifosi di andare alla stadio».
Quanto all’entourage?
«Con Silvio Baldini ho avuto la fortuna di collaborare per 7 anni, ed ho avuto un esempio importantissimo sia come allenatore sia come uomo per la gestione di una squadra».
Retroscena e trattative?
«La mia speranza era quella di esser chiamato a Reggio. Quando ho avuto la chiamata della Reggina ho declinato tutti gli altri tipi di offerte, perché sapevo con chi andavo a lavorare e con chi mi sarei confrontato».
Ha già i nomi della squadra?
«Non esistono ancora i nomi della rosa, e sia Brienza, Tedesco, Vigiani e Missiroli sono quattro nomi importantissimi, ma per me, i giocatori sono tutti uguali. Io chiedo solo la voglia di lavorare, come quella che ha l’allenatore a prescindere dai nomi che portano».
Prenderà con sé dei giocatori già allenati da lei?
«Farò i nomi di giocatori che hanno lavorato con me solo se avranno la volontà e la motivazione per venire qua a Reggio».
E i problemi dell’attacco amaranto?
«Sia Simone Giacchetta che Foti conoscono le lacune degli attaccanti e dei centrocampisti. Il presidente è stato per primo a fare il mea culpa sulla stagione passata. Ho già tutte le informazioni necessarie per far riscattare la squadra».
Conclude il presidente Lillo Foti ringraziando tutti gli sportivi e tutti i tifosi, regalando una delle sue chicche al popolo della Reggina: «Per essere amaranto bisogna sentire dentro di essere amaranto».Uno slogan che può suonare bene in curva, come per la campagna abbonamenti.
Anna Biasi
(photo Asa)