Reggio Calabria. Nella giornata di martedì 29 giugno 2010 si è tenuta presso la Facoltà di Ingegneria di Reggio Calabria una assemblea generale di Facoltà, per discutere della manovra finanziaria e del disegno di legge Gelmini in discussione in Parlamento. Il dibattito, molto appassionato, al quale hanno partecipato circa 300 tra professori, ricercatori, personale tecnico amministrativo e studenti, si è incentrato particolarmente sul provvedimento più urgente, la manovra finanziaria, evidenziandone alcuni aspetti critici: il mantenimento dei tagli previsti dalla Legge 133/2008 che porteranno nel prossimo futuro la maggior parte degli Atenei statali italiani al commissariamento; il sospetto di un progetto politico orientato alla demolizione dell’università pubblica, in particolare delle regioni del Sud; l’iniquità dei tagli alle retribuzioni dei docenti universitari, discriminati rispetto ad altre categorie del pubblico impiego. Tali tagli pesano quasi per intero sui docenti ad inizio carriera, già penalizzati da una elevata età media di ingresso in ruolo e da stipendi decisamente inferiori alla media europea. Un quadro generale che vede l’Università sempre più soggetta ad attacchi concentrici e tendenti a ridimensionarne la funzione di Università pubblica. In particolare il disegno di legge Gelmini in discussione in Parlamento prevede organi di governo verticistici e una abnorme presenza di esterni, eccessivo potere dei Rettori e dei C.d.A rispetto ai Senati Accademici, riduzione degli spazi di democrazia, la creazione di ulteriore precariato con l’istituzione dei ricercatori a tempo determinato e non prevede invece alcuna normativa per riconoscere la funzione docente degli attuali ricercatori. Durante l’Assemblea sono state espresse molte opinioni riguardanti le iniziative di protesta da intraprendere. Alle ore 12, una delegazione di studenti e docenti si è diretta verso la Facoltà di Architettura per sollecitare una presa d’atto della situazione da parte di tutte le altre componenti dell’Ateneo. L’Assemblea si è conclusa alle ore 12.30, con la dichiarazione delle seguenti azioni: adesione alla giornata di protesta nazionale del primo luglio e sospensione degli esami fino alle ore 21, richiesta riunione straordinaria di Senato Accademico per il primo luglio con presa d’atto della gravità della situazione e adesione alla giornata di protesta nazionale, richiesta al Rettore di indizione di una assemblea di Ateneo per la mattina del 2 luglio per decidere in maniera collegiale le modalità delle successive iniziative di protesta, convocazione dell’ Assemblea Generale della Facoltà di Ingegneria il 2 luglio per discutere delle successive iniziative di protesta.
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