Polistena. Si è concluso il “1° Festival della pace e della solidarietà tra i popoli” promosso dall’amministrazione comunale di Polistena, una “tre giorni” di spettacoli ed intrattenimento che ha di fatto aperto l’estate culturale polistenese, e che ha voluto candidare la cittadina di Polistena a punto di riferimento, nel contesto della Piana di Gioia Tauro, dell’integrazione tra differenti culture nazionali e dell’accoglienza dei migranti. La location dell’evento è stato il “Piazzale della Pace”, antistante il Palazzo Comunale. «Una scelta non casuale – ha affermato il sindaco Michele Tripodi – perché questa amministrazione ritiene che il palazzo comunale debba essere la casa ed il punto di riferimento di tutti i cittadini». Ed è proprio nell’ampio porticato del municipio di Polistena che, durante l’evento, è stata allestita una mostra fotografica intitolata “Per non far finta di non sapere”, un reportage fotografico dai campi profughi palestinesi in Libano a cura di Mariangela Iannotta e Fabio Cappelli. Nelle tre serate dedicate al “1° Festival della pace e della solidarietà tra i popoli” si sono esibite in concerto tre delle più interessanti formazioni musicali. La prima serata è stata allietata dalla “Sempal big bang”, seguita nella seconda serata dal concerto dei “Mattanza”, per finire con la terza serata musicale con i “Radiodervish”. La manifestazione è stata dedicata ai nove pacifisti del convoglio “Freedom Flotilla” che hanno perso la vita durante un assalto della marina israeliana mentre si dirigevano in Palestina a portare aiuti umanitari. Le tre serate della manifestazione hanno avuto un ottimo successo di pubblico, con i cittadini, provenienti non solo da Polistena ma da tutta la provincia reggina, che si sono dimostrati molto partecipi e sensibili alle problematiche umanitarie sottolineate dall’evento promosso dall’amministrazione comunale.
Alessandro Pecora