Nardello (S. Stefano d’Aspromonte). Le macerie dell’ex stazione radar, sistema Loran, della Usafe (United States Air Force Europe, la forza militare aerea degli Usa in Europa) sono ancora lì, è tutto ciò che resta da quando, negli anni sessanta, gli americani la costruirono per monitorare i cieli e le acque del Mediterraneo. Abbandonata nel 1993, diventa zona di interesse per un progetto ambizioso, quello scritto dalle scuole di Aspromonte LiberaMente, condiviso dal comune di Roccaforte del Greco, dalla provincia di Reggio e da altre importanti istituzioni, prima tra tutte la Presidenza della Repubblica Italiana. L’ipotesi progettuale prevedeva la realizzazione di un Laboratorio ambientale e di un Centro Astronomico nel cuore del Parco Nazionale d’Aspromonte. Di tutto ciò, ancora oggi, nulla di fatto. A guardarla oggi, non rimangono che macerie e materiali inquinanti emblema delle logiche di guerra che lascia dietro di se: detriti, materiale nocivo, devastazione ambientale e tristezza. Da circa 10 anni, un’associazione nata dal basso, Aspromonte Liberamente, si dedica al tentativo di recuperare il sito per riconvertirlo in qualcosa che possa servire per far crescere modelli di attenzione e tutela dei territori come beni naturali da preservare. Lo slogan dell’Associazione è “Questa terra è la nostra terra”. La terra è di chi la conosce e perciò la ama, di chi ci si trova a passare e ne rispetta i ritmi e gli equilibri, di chi si incammina con cautela in questo fragile mondo, perché sa che se qualcosa si spezza, rischiamo tutti di tagliarci e le schegge arrivano lontano. Non ci si stupisce allora che accanto a ragazze e ragazzi della provincia di Reggio ci siano ogni anno, su quelle cime, anche persone che arrivano da ogni parte del mondo, e che tramite il Servizio Civile Internazionale scelgono di sostenere il progetto. Quest’anno lo Sci, in occasione dei suoi 90 anni di attività, ha deciso di promuovere alcuni campi speciali tra cui i “No More War”, che prevedono appunto un’attenzione particolare al tema dei conflitti e della loro possibile risoluzione non violenta. Uno tra i 12 campi programmati a livello internazionale si svolgerà in Aspromonte. Aspromonte Liberamente, lo SCI, le comunità di Santo Stefano d’Aspromonte, Roccaforte del Greco, Bova e Riace lanciano un “campo per la pace nei luoghi della memoria, della solidarietà e dell’accoglienza”.
La memoria. Perché ricordare è come segnare un sentiero: ci sono strade pericolose che non vanno prese, per non cadere negli stessi fossati dove tanta gente è già morta inutilmente. Ricordare significa saper scegliere la giusta via, non in base a vaghe ed indistinte ideologie ma con la consapevolezza di chi conosce le conseguenza dell’odio e l’angoscia che ne deriva, facile da scorgere negli occhi degli uomini e delle donne che fuggono dalla loro terra, per paura o per fame. E quindi la solidarietà e l’accoglienza. Profughi dal Burkina Faso, Iraq, Iran, Afghanistan, Palestina, appartenenti alla comunità Rom parteciperanno quest’anno al progetto, si troveranno a calcare le strette stradine dei paesi calabresi che ricordano ancora il proverbiale e quasi sacro senso dell’ospitalità che solo un popolo che ha sofferto può sviluppare e mantenere. Chi di noi non ha un parente, un amico o un conoscente che è dovuto andar via dalla Calabria, dall’Italia o addirittura dall’Europa? Memoria, accoglienza, solidarietà e pace sono indissolubilmente legate: dal 18 al 31 luglio torniamo in quell’Aspromonte, dal passato difficile, per riaffermarlo. Il programma prevede la realizzazione di stage sui temi della comunicazione video e cinematografica, delle performance espressive, della musica e delle arti figurative dedicate ai temi della pace e della guerra. Tutti gli stage si svolgeranno presso l’Ostello di Monte Nardello. Previste, inoltre, giornate di iniziativa presso i Comuni di Roccaforte del Greco (24 luglio), di Santo Stefano (27 luglio), di Bova (29 luglio) e Riace (il 30 e 31 luglio). Per la realizzazione del Campo No War hanno collaborato: Associazione Ponti Pialesi, Festival Internazionale del Video “Immagini a confronto”, Riaceinfestival, Associazione “Lo sguardo di Handala”, Docit Associazione Documentaristi Italiani, Associazione Città Futura Riace, Comuni di Riace, Roccaforte del Greco, Bova e Santo Stefano in Aspromonte, Associazione “I Mammalucchi” di Taurianova, La Casbah di Cosenza.
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