Reggio Calabria. Mimmo Talarico, consigliere regionale dell’Italia dei Valori, è intervenuto oggi in merito alla voragine dei conti nel comparto della sanità calabrese e che ha reso necessari i drastici provvedimenti contenuti nel Piano di rientro predisposto dalla Giunta Scopelliti. L’analisi dell’esponente del partito di Antonio di Pietro prende spunto da “un fatto che ha davvero dell’incredibile e che sta passando quasi sotto traccia, come se si trattasse di un dettaglio trascurabile tra i tanti disastri della sanità in Calabria. Il direttore generale dell’ASP di Catanzaro, Gerardo Mancuso, nel corso dell’audizione davanti alla Terza Commissione del Consiglio regionale della Calabria, ha rivelato che in qualche ospedale un piatto di pastina in brodo, una coscia di pollo con contorno di patate lesse e una mela può arrivare a costare alla Regione ben 350 Euro”. Un dato che risulterebbe abnorme ovunque, ma che in Calabria assumono un peso specifico ancor più disarmante. Talarico, al riguardo, afferma che si tratta , questa, di “Una notizia che avrebbe già dovuto portare all’apertura di un’inchiesta da parte della Regione, proprio quando l’esigenza di razionalizzare la spesa e di colmare il disavanzo accumulatosi in questi anni sta conducendo la stessa a riordinare l’intero sistema sanitario regionale. C’ è da chiedersi, innanzitutto se casi come quelli denunciati dal direttore Mancuso costituiscono isolate manifestazioni di malcostume nella gestione della cosa pubblica ovvero se nella sanità calabrese abusi, sprechi e malversazioni, del tipo di cui stiamo parlando, siano fenomeni diffusi che hanno largamente contribuito a disastrare l’intero comparto. Prima di mercanteggiare sul ridimensionamento di ospedali, sul taglio di qualche reparto, sulla riconversione di questa o quella struttura, sarebbe opportuno passare al setaccio ogni voce di spesa delle aziende sanitarie, di ogni singola azienda ospedaliera, per verificare la congruitàdelle stesse, la loro legittimità, la loro utilità”.
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