Lamezia Terme (Catanzaro). I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme hanno tratto in arresto in flagranza di reato di porto abusivo di armi comuni da sparo in luogo pubblico, due giovani di Lamezia Terme, M.V., 27 anni e B.A., 20enne. Tutto è avvenuto in periferia di Lamezia Terme, dove i militari a bordo di un’autovettura civetta stavano svolgendo un mirato servizio di prevenzione e repressione dei reati in materia di armi. E proprio mentre la pattuglia percorreva una stradina intersecante con una ex Strada Provinciale, nei pressi di alcune abitazioni si sono imbattuti in due giovani che, di tutto punto armati, ognuno imbracciante un fucile con cartucciere, stavano attraversando un’altra stradina. I militari mai si sarebbero aspettati in pieno giorno di imbattersi in una “pattuglia” armata così assortita, e, prontamente, non potendo prevedere il motivo della loro presenza, sono sbalzati dal veicolo intimando ai due di deporre le armi ed identificarsi. Immediatamente i due ragazzi hanno obbedito al comando. Successivamente, il più giovane ha spiegato ai Carabinieri che, alcuni istanti prima, dopo essersi impossessato delle chiavi della cassaforte del padre dove custodiva le armi, unitamente al compagno, hanno prelevato due fucili da caccia e relative cartucciere, con l’intento di raggiungere l’aperta campagna ed esercitarsi al tiro a bersaglio. Tuttavia, non avevano pensato che nessuno dei due avesse alcun titolo di polizia che li autorizzasse e che le armi non erano le loro. Una “bravata” che ai due ragazzi è costata cara perché la legge prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato per il porto abusivo di armi comuni da sparo in luogo pubblico. L’ulteriore conseguenza è stata il dover sequestrare tutte le armi e le munizioni del padre di uno dei due giovani, armi e munizioni che deteneva regolarmente: in tutto cique fucili e centinaia di cartucce di vario calibro, oltre alla valutazione del comportamento omissivo dello stesso genitore che avrebbe dovuto meglio vigilare sulla custodia del materiale ed impedire che terzi non legittimati potessero venirne in possesso. I due giovani, al termine delle formalità, sono stati tradotti in carcere. La problematica della omessa custodia delle armi e delle munizioni legalmente detenute è fortemente presente sul territorio. I dati dell’attività di prevenzione e repressione della Compagnia Carabinieri per l’anno in corso ed ormai al termine sono emblematici: 43 le persone denunciate per omessa custodia di armi; 9 le persone arrestate per detenzione e porto abusivo di armi; 80 le armi comuni da sparo sequestrate tra fucili, pistole e coltelli di varia lunghezza; 1500 le munizioni di vario calibro sequestrate. I numeri fanno comprendere come spesso i detentori legittimi di armi, non le custodiscano adeguatamente, con la conseguenza che le stesse possano essere facilmente asportate dalla criminalità attraverso i furti in abitazione, e successivamente essere utilizzate per compiere delitti efferati, oppure semplicemente prelevate da terzi, spesso familiari ed a volte anche bambini, con il verificarsi di gravi incidenti a seguito dell’incauto maneggio.
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