Tropea (Vibo Valentia). I militari del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno confiscato beni per un valore che supera i sei milioni di euro appartenenti a soggetti sospettati di essere affiliati alla cosca La Rosa. Il clan, dominante nell’area del Tropeano, è organico alla cosca Mancuso, di Limbadi, una delle organizzazioni dotate di maggior spessore criminale dell’intera Calabria. Tra i destinatari del provvedimento eseguito dalle Fiamme Gialle figura Antonio La Rosa, considerato l’uomo al vertice dell’omonimo clan ed al quale nel luglio dello scorso anno è stata inflitta una pena, con sentenza passata in giudicato, ad otto anni di carcere per i reati di associazione mafiosa, estorsione e trasferimento fraudolento di beni. Nell’elenco dei beni oggetto della confisca sono compresi un’impresa attiva nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli ed un fabbricato industriale a Briatico, entrambi appartenenti a Domenico Salvatore Polito, considerato uno degli uomini più vicini ad Antonio Larosa e condannato, anch’egli con sentenza passata in giudicato, a cinque anni e sei mesi di carcere.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
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