Nel 1965 Folco Quilici realizzò una serie di documentari “L’Italia vista dal cielo” su incarico della Esso Italiana. I maggiori intellettuali dell’epoca scrissero i testi. Furono prodotti quattordici filmati, restaurati e masterizzati su DVD tra il 2002 e il 2006. Per il documentario “Toscana”, Quilici ricevette la nomination per l’Oscar nel 1971. Due filmati ci riguardano: Sicilia (testi di Leonardo Sciascia) e Calabria e Lucania (testi di Raffaele Garriamone e Giuseppe Berto). Vedere oggi quelle immagini suscita ancora tanta emozione. Sia per le riprese dall’alto (una tecnica all’epoca innovativa) che consentono di osservare la natura e l’attività dell’uomo sia per quanto di straordinario mostrano queste regioni. E’ suggestivo partire dal quel lembo di mare che unisce e non divide: lo Stretto. Ammiriamo quindi Villa San Giovanni e Reggio di Calabria che guardano Messina, la vera capitale secondo il Vicerè Caracciolo. La pesca del pescespada e i traghetti che solcano le acque. E poi via via tutto il resto. Palermo con la Zisa e la Cuba. Monreale. Le saline di Tindari e le isole Eolie. I vulcani: Stromboli ed Etna (Mongibello). I castelli che sovrastano le città. Lo scoglio dell’ulivo a Palmi e Taormina. Capo Vaticano e gli ulivi della piana di Gioia Tauro. E poi le tracce lasciate dalle antiche civiltà del passato: Capo Colonna, Segesta, Selinunte. Due filmati in cui storia e mito si intersecano, sedimentandosi. Un aspetto accomuna queste terre: le stupende e variegate coste che si contrappongono al moto incessante delle onde del Mar Mediterraneo. Quel mare, nel passato fonte di pericoli e invasioni, oggi è la loro maggiore ricchezza.
Tonino Nocera