Trebisacce (Cosenza). Nella conferenza che aveva tenuto il 26 marzo scorso nell’Aula Consiliare della sede del Comune, l’architetto Maurizio Silenzi aveva tracciato la scoperta delle fasi di una storia rarissima: quella di un centro abitato, proprio quello di Trebisacce, rimasto nella sua posizione originaria per 3.500 anni. In una considerazione integrativa, tenuta all’inizio di maggio, con una convincente analisi ed uno schema grafico geologico, e che verrà pubblicata insieme alle precedenti scoperte, ne ha ancora di più ampliato i contorni storici. Nella conferenza, in realtà, aveva già evidenziato che la formazione di una salina naturale è un rarissimo evento, che avviene grazie all’azione di due distinte azioni: una alluvionale franosa e argillosa (il carattere argilloso è indispensabile per l’impermeabilizzazione del fondo), ed una provocata dai depositi sabbiosi apportati da un corso d’acqua (nel caso specifico il Saraceno). Queste due azioni (insieme con quella climatica), che provocarono nel tempo la formazione della salina naturale, sono proprio le stesse che, nei secoli successivi, hanno determinato, da una parte il riempimento abnorme della zona a ridosso della cava d’argilla, e dall’altra l’insabbiamento più lento e tenue della zona verso il mare della salina. Per quanto riguarda l’ampliamento storico, l’architetto lo ha agganciato all’originaria decisione, da parte dei fondatori di Trebisacce, di localizzare il primitivo “villaggio stanziale” proprio nella zona delimitata dal Bastione, con la volontà di controllare da vicino la produzione del prezioso sale, ricavato dalla salina naturale. Infatti, questo settore triangolare dei Giardini, come ha spiegato l’architetto, in una fase ancora precedente, aveva assunto un’altra interessante caratteristica: su di esso si era formata una zona di bassofondo. Si sarebbe trattato, in pratica, di uno spicchio di mare con la profondità di circa un metro. Questa zona sarebbe stata molto Interessante per quei primitivi uomini che, senza avere imbarcazioni potevano pescare a piedi, con l’acqua alla cintola, con una semplice fiocina, o con delle rudimentali reti manovrate in gruppo. Questo “interesse” di pesca sulla zona dei Giardini, ha proseguito l’architetto, permette di retrodatare ulteriormente di almeno altri cinque secoli la fondazione di Trebisacce sul Bastione, che quindi può essere indicata al 2000 A.C. Questo ampliamento storico colloca Trebisacce tra le più antiche città del mondo, più ancora di Atene, fondata “solo” nella prima metà del secondo millennio A.C.
Maurizio Silenzi, architetto romano, con una sua precedente ricerca (pubblicata dalla Newton & Compton Editori nel 1998 con il titolo “Il Porto di Roma”), è riuscito a ricostruire (dopo inutili tentativi fatti da numerosi studiosi negli ultimi 500 anni) il progetto del grandioso porto pensato e realizzato dall’imperatore Claudio alla foce del Tevere. E’ lo studioso che ha esattamente interpretata e dimostrata la realtà urbana dipinta nell’affresco recentemente comparso nel criptoportico del Colle Oppio a Roma (“la città dipinta”).