Catanzaro. E’ stata ridotta in appello a dieci anni di reclusione la pena comminata a Vladir Scalzo, cui in primo grado i giudici avevano inflitto una condanna a 16 anni di carcere. Era imputato per l’assassinio del 34enne Francesco Pavone, commesso all’interno del suo appartamento nel quartiere di Santa Domenica a Catanzaro nella serata del 25 ottobre del 2009. Sebbene Raffele Scorza, sostituto procuratore generale, avesse richiesto di non modificare la pena decisa all’epilogo del processo di primo grado, i giudici della corte d’assise d’Appello hanno optato per la concessione delle attenuanti generiche in virtù delle quali si è approdati alla sensibile riduzione della condanna. Dall’esito processuale è scaturito che la sera in cui Pavone fu ucciso Scalzo telefonò alla vittima fissando un appuntamento nel centro della città per chiedergli la disponibilità ad ospitarlo in casa. Giunti poi a casa di Pavone, questi avrebbe avvicinato Scalzo, che è un tossicodipendente, con l’intento di avere un rapporto sessuale. Un gesto che avrebbe provocato la violenta reazione del giovane che ferì Pavone con un coltello, soffocandolo poi con una cintura dei pantaloni.
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