Rosarno (Reggio Calabria). Nei giorni scorsi una delegazione della segreteria nazionale del SIULP ha partecipato ad un tavolo di confronto tenuto presso il Dipartimento della P.S., in merito al provvedimento concernente il trasferimento del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Sud Occidentale” di Rosarno alla Scuola Allievi Agenti di Vibo Valentia. All’incontro erano presenti il direttore dell’Ufficio Rapporti Sindacali, dr. Castrese De Rosa, ed il dr. Dario Sallustio, dirigente della Divisione Centrale Anticrimine. Il Dipartimento, dopo aver avviato, sin dal mese di Gennaio, uno studio di fattibilità in merito all’ipotesi di trasferimento del Reparto Prevenzione crimine, nel mese di Aprile ha dato comunicazione alle organizzazioni sindacali di polizia della volontà di rendere operativo il trasferimento, motivandolo con “gli indubbi vantaggi in termini di resa operativa e di economia di esercizio”, aggiungendo di aver raccolto, a suo dire, “l’unanime consenso del personale interessato”. Premesso che l’Amministrazione della P.S. non ha coinvolto adeguatamente le organizzazioni sindacali, evidenziando degli errori di valutazione, sia nel merito che nel metodo, riteniamo che non possano essere intraprese iniziative in maniera unilaterale, soprattutto relativamente alla consultazione dei dipendenti (non essendo prerogativa esclusiva della dirigenza) che, di fatto, tendono a delegittimare il ruolo e la funzione primaria del sindacato che, ricordiamo, è quello della partecipazione e della rappresentanza reale dei lavoratori di polizia. La delegazione SIULP, nell’occasione, ha espresso una netta e contraria posizione al paventato trasferimento per una serie di motivazioni che, evidentemente, non hanno fatto parte dello studio di “fattibilità” del Dipartimento. Senza voler dare una priorità assoluta alle diverse motivazioni, si ritiene che le valutazioni della politica sulla sicurezza, su un tessuto sociale e su un territorio come quello di Rosarno, siano in premessa una sconfitta annunciata dello Stato a meno che, e di questo non se ne è accorto nessuno, il centro tirrenico non sia divenuto all’improvviso un’isola felice. Se così non fosse, detto trasferimento, rappresenterebbe un danno d’immagine per la Polizia di Stato, che vedrebbe ulteriormente ridotta la propria presenza sul territorio, a favore di altre forze di polizia che invece hanno scelto di rimanere attive nell’area di Rosarno. Non va dimenticato, inoltre, che nel recente passato la zona, ad alto tasso di criminalità, è stata teatro di gravi episodi di intolleranza e violenza, tra cittadini rosarnesi e cittadini extracomunitari, e solo grazie al tempestivo intervento dell’unico presidio della Polizia di Stato ha evitato conseguenze più pesanti per la popolazione. Nel merito questa organizzazioni sindacali, ha chiesto, anche su esplicita richiesta del personale del Reparto Prevenzione, chiarimenti sulla mobilità di quel personale, atteso che la maggior parte proviene da regioni diverse dalla Calabria e la sede di Rosarno è inserita tra quelle disagiate. Il timore del personale è quello di vanificare i sacrifici affrontati in tutti questi anni, al fine di maturare un punteggio utile alla mobilità presso altre sedi, con il trasferimento in una sede non disagiata come Vibo Valentia. Sul versante economico, invece, sono state chieste garanzie sul pagamento a quel personale delle indennità normativamente previste, nell’eventualità di un trasferimento d’autorità verso la nuova sede, che peraltro dovrebbe avere tutti i requisiti necessari di un ufficio operativo, in palese contrasto con quelli relativi ad un istituto di istruzione. Le motivate perplessità evidenziate dalla delegazione del SIULP hanno spinto i rappresentanti dell’Amministrazione della P.S. a sospendere l’iter del programmato trasferimento, in attesa di ulteriori riflessioni ed approfondimenti della Direzione Centrale Anticrimine e degli altri organi preposti del Dipartimento, aggiornando l’incontro nelle prossime settimane. Questa segreteria provinciale, infine, esprime un profondo disappunto ed una forte amarezza per il silenzio della società civile e delle istituzioni locali relativamente al paventato trasferimento del presidio di polizia. Noi continuiamo a ritenere fondamentale e prioritario, in un’ottica di sicurezza percepita e partecipata, la presenza dello Stato in un’area come Rosarno e, nell’eventualità di un effettivo trasferimento, per tutte le motivazioni sociali, di legalità e di sicurezza fin qui esposte, auspichiamo, allo stesso tempo, che il Dipartimento di P.S. valuti la possibilità di apertura di un Commissariato di P.S..