Serra San Bruno (Vibo Valentia). Il Coordinamento Slai Cobas Serre Calabre annuncia di essere pronto ad adire le vie legali se l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia non provvederà ad incrementare l’organico di fisioterapisti in servizio presso l’ospedale “San Bruno” di Serra San Bruno.
Il dottor Truscello, responsabile del servizio di riabilitazione dell’Azienda sanitaria provinciale, destina le fisioterapiste che garantivano l’attività ambulatoriale di riabilitazione presso l’ospedale di Serra San Bruno al reparto di lungodegenza della stessa struttura, per le esigenze fisioterapiche dei lungodegenti, interrompendo, di fatto, il servizio ai pazienti ambulatoriali con patologie croniche. L’attività riabilitativa viene programmata dalle 7,30 alle 11,00 per i pazienti esterni considerati “urgenti”, dalle 11,00 alle 14,00 per i pazienti ricoverati in lungodegenza, mentre i pazienti esterni affetti da patologie gravissime e croniche – che necessitano di prestazioni fisioterapiche continue – si vedono sospeso il servizio o, nella migliore delle ipotesi, vengono dirottati ad altre sedi, addirittura Tropea, che dista da Serra San Bruno, tra andata e ritorno, circa 3 ore di auto. Allo stato, l’organico in forza al servizio di riabilitazione risulta composto da appena due unità lavorative a tempo pieno – di cui una con funzioni di coordinatrice – e da due precarie LPU/LSU part-time di cui una effettua metà orario sul territorio. Tale forza lavoro è assolutamente insufficiente a coprire l’attività ambulatoriale e più volte è stato richiesto nuovo personale per garantire al meglio il servizio dedicato ai pazienti. Oggi viene aumentato il lavoro, ma non le unità lavorative. Infatti, appare del tutto scontato come il personale impiegato risulti assolutamente sottodimensionato rispetto alle reali esigenze dei pazienti interessati, non essendo possibile che due addette riescano, nel normale orario di lavoro, a soddisfare le esigenze terapeutiche dell’utenza composta – giova ribadirlo – da pazienti spesso affetti da patologie croniche ed oltremodo gravi che necessitano di trattamenti continui ed adeguati. Questa situazione, oltre a violare gravemente i diritti dei fruitori dell’assistenza, si configura come una vera e propria interruzione di pubblico servizio; infatti, a numerosi pazienti è già stato comunicato che non verranno più garantite le prestazione fisioterapiche. Il dottor Truscello dovrebbe chiarire come ha distribuito il personale addetto alla riabilitazione: se lo ha fatto sulla base dei carichi di lavoro, allora dovrebbe spiegare che fine hanno fatto le fisioterapiste addette al trattamento fisioterapico dei lungodegenti, reparto prima collocato in un’altra struttura ospedaliera. Dovrebbe spiegare, inoltre, se è giusto lasciare senza trattamento riabilitativo pazienti affetti da patologie gravi e invalidanti, solo perché affette da patologie croniche e dovrebbe dire, ancora, quante volte si è recato negli ultimi anni presso la struttura ospedaliera di Serra San Bruno per effettuare le visite mediche e quanta e quale attrezzatura di riabilitazione è stata destinata a Serra San Bruno. Per questi motivi ed al fine di evitare alla collettività i gravi disagi che derivano dalla situazione sopra descritta, si chiede espressamente l’urgente adeguamento dell’organico attualmente in forza presso la struttura ospedaliera di Serra San Bruno, che andrà implementato con un numero di fisioterapisti sufficiente a far fronte alle reali esigenze dell’utenza di tale delicato servizio. Con l’espressa avvertenza che, in mancanza di riscontro, si adiranno le vie legali per la tutela dei diritti della collettività delle Serre e degli utenti del relativo servizio.