Reggio Calabria. Il giorno 11 ottobre scorso dagli organi di informazione cittadini è stata data la notizia che con apposita Ordinanza Sindacale, a scopo precauzionale, il Sindaco di Reggio Calabria ha disposto la non utilizzazione a scopi potabili dell’acqua distribuita attraverso le condotte idriche comunali lungo le seguenti vie cittadine: Vico Vitetta, Botteghelle, Loreto, Frangipane, Palmi, Messina, Scilla e Vico Posta. In questi 15 giorni sul territorio interessato sono stati effettuati scavi (?), protetti da transenne e nastri bianchi e rossi, in più punti: Via Botteghelle, Via Bergamo, Via Sbarre Centrali, Viale Calabria, ecc.. Ad oggi il divieto continua e non è dato sapere quale sia la causa. Alle telefonate fatte alla segreteria del Sindaco circa la durata della proibizione di usare l’acqua che fuoriesce dai rubinetti delle nostre case, si risponde che appena l’ordinanza potrà essere revocata ne sarà data notizia tramite i mezzi di informazione. Alla domanda se l’acqua che scorga dalla fontanina pubblica situata di fronte alla scuola elementare “Galluppi” di Via Botteghelle sia potabile, si risponde che la fontanina è chiusa perché anche quell’acqua rientra nel divieto di utilizzazione. Intanto, però, il prezioso liquido continua a sgorgare dalla fontanina in questione, malgrado le informazioni espresse dalla segreteria del sindaco. Inoltre, proprio perché sulla stessa non è stato apposto alcun cartello, è sempre più consistente il numero di cittadini che riempiono bidoni, bottiglie e altro; di passanti che bevono; di ragazzini che all’uscita della scuola si dissetano proprio dalla fontanina. Senza creare allarmismi inutili, dato che sul territorio interessato gravitano altre scuole elementari e materne, oltre a quella summenzionata, mi viene naturale pormi altre domande:
1. le strutture scolastiche sono state avvisate? (anche perché penso ai nostri bambini che magari si lavano le manine con quell’acqua e poi magari se le portano alla bocca)
2. è stata predisposta una distribuzione di acqua potabile per gli usi domestici più comuni (preparazione pasti, lavaggio di frutta e verdura) da destinare ai cittadini che non hanno né la possibilità né la comodità di possedere un’automobile per facilitare il trasporto di bidoni colmi del prezioso liquido, raccolto magari in altre zone della città
3. l’Azienda Sanitaria Provinciale di competenza è a conoscenza della situazione?
Se il disagio che stanno vivendo questi cittadini è causato, come sembra, da infiltrazioni fognarie (?), forse le nostre istituzioni pensano che un po’ di nausea e vomito non sono situazioni tali che possono mettere a repentaglio la salute pubblica. I batteri del bacillo coliforme in individui con un sistema immunitario normale provocano una malattia che dura parecchi giorni causando diarrea, vomito, spasmi dello stomaco e febbre, mentre le persone con un sistema immunitario indebolito possono soffrire di sintomi ben peggiori causati dagli agenti inquinanti, come malattie simili al colera. Gli abitanti di Sbarre hanno diritto ad un informazione inequivocabile su quello che sta avvenendo in questa parte di territorio cittadino.
Franca Milazzo – Commissaria Pari Opportunità Regione Calabria – A Testa Alta per la Calabria