Palmi (Reggio Calabria). “Nessun rischio di chiusura per il Tribunale e la Procura di Palmi”. Lo affermano in una nota congiunta gli avvocati Giovanni Cardona, Antonio Papalia e Giuseppe Saletta, rispettivamente presidente, segretario e consigliere della sezione palmese dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati.
La mozione approvata in Consiglio provinciale il 9 novembre scorso ha riacceso il dibattito sulla paventata soppressione dei cosiddetti piccoli tribunali, che ciclicamente torna al centro dell’attenzione da ormai parecchi lustri. Riteniamo pertanto doveroso un intervento da parte dei giovani avvocati del Foro di Palmi, che vivono
quotidianamente vizi e virtù del sistema-giustizia. Senza esorbitare dalle competenze di un’associazione di settore e senza necessariamente entrare nel merito del percorso motivazionale che ha portato a un’ormai decennale stasi delle istituzioni giudiziarie italiane – affermano Cardona, Papalia e Saletta –, è a tutti evidente come una migliore razionalizzazione delle risorse e una più attenta distribuzione delle stesse sul territorio siano necessità pressanti come non mai, tenuto conto principalmente del particolare periodo storico che attraversa il nostro Paese.
Alla luce di ciò, non possiamo che condividere tutte quelle scelte che favoriscano la crescita qualitativa della classe forense e l’eliminazione degli sprechi. Riteniamo, in ogni caso, che il Tribunale di Palmi e la Procura della Repubblica – retti egregiamente dalla presidente Mariagrazia Arena e dal procuratore Giuseppe Creazzo – costituiscano oggi un baluardo di giustizia, in assenza del quale l’intero territorio pianigiano e pre-aspromontano risulterebbe impoverito in termini sociali, prim’ancora che economici.
Tuttavia un’attenta analisi della legge 148 del 2011 e, in particolare, dell’emendamento voluto dal ministro Nitto Palma – che garantisce in via principale solo i Tribunali con sede nei capoluoghi di provincia – non ammette allarmismi fondati. Tutti i criteri previsti dalla norma, infatti, sembrano escludere dall’applicazione della stessa la Corte palmese.
Del resto, il testo chiaramente sancisce che non possono essere soppressi quegli uffici che, esattamente come Palmi e il suo circondario, si caratterizzano per carichi di lavoro, estensione del territorio, numero degli abitanti e peculiarità del territorio, soprattutto in merito a carenze infrastrutturali e presenza della criminalità organizzata.
In conclusione i rappresentanti dell’Aiga palmese indicano “un ultimo dato che elimina ogni dubbio di sorta. Vi è infatti una previsione che garantisce, in esito alla riorganizzazione, la permanenza in ogni distretto di Corte d’Appello di almeno tre tribunali, che – nel caso che ci occupa – sono Reggio Calabria, Locri e proprio Palmi”.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more