Brancaleone (Reggio Calabria). Profonda delusione tra la comunità di Brancaleone per il mancato finanziamento dei progetti Pisl (Piani Integrati Sviluppo Locale) da parte della Regione Calabria. Un’amara constatazione, quindi, dopo che il Progetto “Sistemi Turistici” presentato dal Comune di Brancaleone quale Ente capofila dell’Area Grecacina era stato a suo tempo ammesso, in sede di prima valutazione per il relativo finanziamento,da parte della Giunta Regionale. Evidentemente il progetto non ha superato la seconda fase di valutazione per cui, come recita un vecchio adagio, “è inutile piangere sul latte versato”. E’ una penalizzazione che sicuramente l’Area Grecanica non meritava sia per la sua millenaria storia sia per il difficile contesto socio-economico- territoriale in cui gravitano i comuni di Melito Porto Salvo, Palizzi, Bova Marina, Condofuri, Staiti, San Lorenzo, Montebello Jonico, Bagaladi, Roccaforte del Greco, Roghudi, Bova, Motta San Giovanni e Brancaleone, comuni tutti a forte minoranza linguistica. Il Nucleo di valutazione dovrebbe spiegare le ragioni perché è stata estromessa dal finanziamento una vasta area che sperava molto nell’intervento delle istituzioni per risollevare un territorio afflitto da mille problemi e tante contraddizioni. Eppure, gli estensori del progetto avevano, a suo tempo, posto in essere tutte le azioni ritenute indispensabili affinché i progetti Pisl potessero ottenere il relativo finanziamento. Come si ricorderà, il Comune di Brancaleone aveva approvato un progetto preliminare per i lavori di”Costruzione del Polo Turistico” denominato “Cittadella del mare” in quanto intendeva realizzare un fabbricato polivalente di elevata modernità e concezione tecnologica al fine della creazione di un elemento che potesse generare flussi turistici di penetrazione del territorio. La costruzione doveva avvenire interamente fuori terra, ma la copertura ondulata ed alcuni movimenti del terreno permettevano di percepire l’edificio in continuità col paesaggio circostante e con il mare. Il progetto cercava di non interferire nelle caratteristiche del paesaggio ma semmai di assecondare e valorizzare le caratteristiche estrinseche dello stesso. Secondo le previsioni, gli elementi fondanti della “Cittadella del Mare” erano l’acquarium, facilitazioni di accesso al Museo Marino e Navale e al Centro Recupero Tartarughe Marine, divenuto nel tempo una splendida realtà nel campo della biodiversità marina, una piscina civica di dimensioni adeguate per le manifestazioni sportive ufficiali ed altre infrastrutture che potevano essere realizzate in un secondo momento. A sostegno della loro richiesta i proponenti il progetto rilevavano che il Comune di Brancaleone è sede del Parco Marino “Costa dei Gelsomini”, istituito a suo tempo dalla Regione Calabria e rappresenta l’unico polo di riferimento per la provincia di Reggio Calabria. L’offerta turistica che si intendeva dare ai forestieri, una volta realizzata l’opera, era quella di far conoscere la peculiarità del territorio generando elementi di curiosità che favorivano la conoscenza dei luoghi non solo dal punto di vista paesaggistico, architettonico ed ambientale ma anche dal punto di vista della conoscenza dei prodotti agroalimentari e dell’artigianato locale.
Agostino Belcastro